Fonte Corriere del Matese di Pietro Rossi
Venafro. In occasione della Giornata del malato, che si celebra oggi 11 febbraio, l’eurodeputato del Pdl Aldo Patriciello (nella foto) ha trasmesso alla Commissione europea un’interrogazione sull’incidenza della Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) nell’ambito calcisistico. L’On. Patriciello ha chiesto all’istituzione europea di predisporre un’inchiesta scientifica ed un monitoraggio sullo sviluppo della malattia tra coloro che svolgono o hanno svolto l’attività sportiva, in quanto individui maggiormente esposti alla patologia. “Le cause della malattia sono al momento sconosciute – ha affermato – però, nonostante sia difficile essere precisi numericamente sui casi di Sla, le statistiche sostengono che, in Italia, si registrano in media tre nuovi casi del morbo al giorno. Il mondo calcistico – ha continuato l’On. Patriciello – registra una crescita della patologia sette,otto volte maggiore rispetto alla media, come testimoniato da alcune indagini condotte dalla Procura di Torino che ha accertato che nell’ambiente calcistico ci sono stati ben 43 casi di Sla su 30.000 calciatori presi in esame. Il fenomeno va studiato e vanno sensibilizzati gli Stati rispetto a questo problemaâ€. Una seconda interrogazione diretta alla Commissione europea concerne i rischi per l’ambiente a causa del mancato riciclaggio delle pile scariche. Dai dati a disposizione emerge che l’UE produce più di un milione di tonnellate di batterie l’anno, molte delle quali contengono sostanze chimiche pericolose come il piombo, mercurio e cadmio. L’Unione impone l’obbligo, a ogni Stato membro, di raccogliere almeno il 25% delle pile utilizzate entro il 2012 e il 45% entro il 2016. Inoltre l’UE impone il divieto di smaltire in discarica o negli inceneritori le pile. “Il meccanismo di smaltimento per le pile previsto dall’Unione Europea – ha spiegato l’eurodeputato – è molto semplice. Si chiede ai cittadini di riconsegnare le pile usate ai negozi, i quali devono creare appositi punti d raccolta. Tuttavia si stanno accumulando ritardi riguardo alle quantità che l’UE si é prefissata di raggiungere per smaltire le pile. Buona parte degli stati membri è rimasta indietro, tra questi l’Italia, dove i raccoglitori per le pile scariche scarseggiano. Per questo riteniamo che da parte della Commissione europea sia necessaria una tempestiva campagna di sensibilizzazioneâ€.
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