+ VANGELO (Mt 8,23-27)

Martedì 28 giugno 2016
XIII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 8,23-27)
Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli Lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma Egli dormiva. Allora si accostarono a Lui e Lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed Egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù sale sulla barca che gli si mette a disposizione, vive nelle anime che Lo desiderano e Lo accolgono come loro Signore.
Si dimentica facilmente questo presupposto, oppure si sorvola per una indifferenza magari non intenzionale ma reale e dannosa.
Gesù rispetta la volontà di tutti noi e attende le nostre richieste di aiuto, perché solo chi Lo invoca e Lo adora dimostra interesse verso la sua Persona. Quando tutto scorre bene o senza grandi problemi, si è portati naturalmente a pregare di meno e con meno fervore.
In questo modo non si forma la costanza nella preghiera e non si impara mai a pregare.
La preghiera non si improvvisa, non viene valutata dalle parole che si pronunciano ma dall’amore che si possiede verso Gesù e la Madonna. Senza la costanza e l’allenamento spirituale non si può diventare esperti nella preghiera, c’è una evidente inesperienza che non può guidare verso una notevole elevazione spirituale.
Rimane comunque l’amore la prima condizione per adorare Gesù, un amore che scaturisce dalla conoscenza di Lui e dalla preghiera!
In tutti i momenti della nostra esistenza, Gesù c’è sempre se Lo chiamiamo e Lo invitiamo a restare in noi. Soprattutto quando i credenti cadono in qualche sofferenza e pregano con maggiore fervore, Gesù mostra di esserci ed aiuta senza indugi.
Non si deve adorare e invocare solo nella sofferenza. Ogni giorno dobbiamo stabilire dei momenti da dedicare all’incontro spirituale con Gesù e la Madonna, momenti meravigliosi perché da questa comunione scaturiscono Grazie spirituali e il credente si trasforma sempre più in Loro, assorbendo il Loro Spirito.
“Avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma Egli dormiva”.
A quel tempo Gesù poteva anche lasciare riposare il suo Corpo, come Dio non dormiva mai. Dio veglia ininterrottamente su tutti quelli che Lo adorano e osservano i suoi Comandamenti. In quella circostanza Gesù apparentemente dormiva, mentre il suo Spirito conosceva tutto e nulla poteva sfuggirli.
Gesù non intervenne subito, pur conoscendo il pericolo causato dalle onde e rimase in attesa della richiesta di aiuto degli Apostoli. “Salvaci, Signore, siamo perduti!”. Un solo Angelo poteva bloccare la barca e non farla muovere nonostante le onde.
Gesù poteva far sostenere la barca da un miliardo di Angeli… Invece, rimase in attesa dell’invocazione degli uomini.
Lo stesso modo utilizza con i cristiani. Se veramente Lo riconoscono come Dio, devono invocarlo e la loro Fede determina il suo intervento. Rimane sicuro, comunque, che il Signore è desideroso di aiutare tutti, però la sua risposta è condizionata dalla Fede di chi prega.
Il Signore è sempre vicino a quanti Lo invocano. “Perché avete paura, gente di poca Fede?”.
I cristiani devono compiere giornalmente l’esame di coscienza anche per verificare come vivono la loro Fede, quanto spazio danno a Gesù e se Lo pregano con fervore durante la giornata. Non si può vivere superficialmente la Fede che si pensa di avere o di adorare il Signore solo quando arriva una sofferenza.
Gesù è l’Onnipotente ed interviene quando Lo invochiamo e siamo costanti. “Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia”.
«Tutti, pieni di stupore, dicevano: “Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?”». Chi è Gesù per noi?

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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