Venerdì 20 giugno 2014
11ª Settimana Tempo Ordinario
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+ Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece per voi tesori in Cielo, dove né tignola né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!». Parola del Signore
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Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
“Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”, significa che dove c’è un interesse rilevante verso qualcosa o qualcuno, lì c’è anche il cuore della persona, diventata idolatrica. Questa espressione metaforica di Gesù indica una verità ben più profonda, le sue parole comunque riescono a spiegarci la gravità dell’adorazione verso ciò che non è Dio.
Sono tanti gli idoli che l’uomo può costruirsi, il primo è se stesso, la cura maniacale del corpo per lui o la ricercatezza angosciosa della donna nel curare l’abbigliamento. Ogni aspetto della persona merita cura e attenzione, il problema è sempre l’eccesso, quando si smarrisce l’equilibrio si diventa come una barca nella tempesta.
La frase riferita da Gesù non è ovviamente simbolica, ha una sua concretezza e proprio Lui permise ad un Santo di mostrare che sono parole piene di contenuto. “Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”.
Nella vita di Sant’Antonio di Padova si racconta un miracolo molto curioso, viene ricordato come “Il cuore dell’avaro”, un cuore rinvenuto nella cassaforte e non nel petto di un defunto. Leggiamolo tratto dalla sua agiografia.
«In Toscana si stavano celebrando con solennità , come succede in questi casi, le esequie di un uomo ricchissimo. Al funerale era presente anche Sant’Antonio il quale, scosso da un’ispirazione subitanea, dichiarò ad alta voce che quel morto non andava sepolto in luogo consacrato, bensì lungo le mura della città , come un cane. E ciò perché la sua anima era dannata all’inferno e quel cadavere era privo di cuore, secondo il detto del Signore riportato dal Santo evangelista Luca: “Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. A questa intimazione, com’è naturale, tutti rimasero sconvolti ed ebbe luogo un eccitato scambio di pareri. Furono infine chiamati dei chirurghi, che aprirono il petto alla salma, ma non vi trovarono il cuore. Esso, secondo la profezia del Santo, fu rinvenuto nella cassaforte, dov’era conservato il denaro del ricco».
L’annuncio di Gesù ai discepoli e a tutti i seguaci è molto preciso e non lascia alcun dubbio, afferma con forza che i cristiani non possono adorare il denaro. “O Dio o mammona”, o si segue la santa spiritualità che arricchisce interiormente e dona la felicità , oppure si vive per il denaro in una condizione di insoddisfazione perché il denaro può permettere tanti capricci, ma non può mai dare la gioia e l’appagamento spirituale.
“Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano”. Il riferimento è alla bramosia della ricchezza, però può avvenire che anche verso una somma non elevata c’è una sorta di adorazione e si ripone in essa ogni speranza.