+ VANGELO (Mt 5,43-48)

Martedì 14 giugno 2016
XI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 5,43-48)
Amate i vostri nemici.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei Cieli; Egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Quando Gesù insegnava questo forte impegno di amare i nemici, Egli veniva colpito ininterrottamente dalla cattiveria di molti nemici.
Lui sapeva molto bene che l’attività dei nemici è diabolica, maniacale, squilibrata. La cosa curiosa, almeno riguardo la Persona di Gesù, viene evidenziata dalle straordinarie opere di amore che compiva continuamente Lui mentre veniva ricambiato con l’odio.
In Gesù scopriamo che i nemici sono molti e cercano di colpire sempre le persone buone, lo fanno per invidia e per una insoddisfazione radicata interiormente. La delusione della vita per le loro ambizioni non realizzate, per l’invidia verso gli altri, ha portato queste persone malate nello spirito, a cadere in una depressione latente, quando invece erano convinte della loro indistruttibilità.
La depressione latente può entrare in scena in modo inatteso e clamoroso, ed aumenta in queste persone la cattiveria come sfogo.
Gesù ha avuto moltissimi nemici eppure non aveva dato a nessuno alcuna possibilità per recriminare sulle sue opere. I suoi insegnamenti completavano quanto era stato rivelato nell’Antico Testamento proprio da Lui, in quanto Parola eterna, purtroppo gli ebrei non riuscivano ad accettarlo come Messia per invidia.
L’invidia per i successi di Gesù fu la causa della costante opposizione degli ebrei, con diffamazioni e ripetuti tentativi di ucciderlo.
Nonostante la persecuzione che subiva ininterrottamente, il Signore ci ha insegnato ad amare i nostri nemici. Alla loro cattiveria dobbiamo mostrare un’altra azione, quella dell’amore che ama e perdona anche i più cattivi. Questo è il significato di “porgi l’altra guancia”.
Quando i nostri nemici, altezzosi e presi da uno spirito negativo, agiscono subdolamente contro noi, dobbiamo sempre ricordare e attuare le parole di Gesù. “Ma Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori” (Mt 5,44).
Ci insegna ad amare e a pregare per quanti non ci amano, non solo, ma ci diffamano intenzionalmente per distruggere la nostra buona reputazione, per insudiciare la nostra dignità. Persone che non meritano nessuna pietà, ma noi nel nostro cuore dobbiamo amarle, e pregare per la loro salvezza.
All’inizio è difficile amare i nemici, poi diventa più facile, ma si deve sempre chiedere aiuto a Gesù e alla Madonna.
Non solo compiamo atti di forte carità davanti a Dio, avanziamo nel cammino spirituale e ci eleviamo in alto, c’è da considerare che i diavoli sono costretti a fuggire da noi perché il perdono è un’arma che li distrugge. Non possono resistere accanto una persona che perdona i suoi nemici, ricordatelo e fissate indelebilmente questa verità.
Tutti noi conosciamo, chi più chi meno, le violenti opere dei nostri nemici, portiamo addosso le ferite causate dalla malizia di persone senza Dio. Possono essere anche uomini di Chiesa, addirittura Prelati che sbagliano gravemente e per giustificare i molti errori, perseguitano quanti li hanno scoperti o vivono in modo opposto alla loro corruzione, seguendo fedelmente Gesù.
Non devono mai sorprenderci le cattiverie di persone che ci colpiscono senza un’apparente motivo e percorrono la strada della diffamazione immotivata, diffamazione ammantata di falsità convincente, travestita di amicizia che si chiama doppiezza.
Bisogna valutare caso per caso. Forse siamo noi a causare la loro reazione e non ce ne accorgiamo. Facciamo un buon esame di coscienza.
Ma l’errore commesso da chi prega, nasce sicuramente da una distrazione, come un mancato saluto per strada ad una persona conoscente, una parola interpretata negativamente, qualche giudizio ingenuo che viene raccontato da altri. Sono errori di poco conto e commessi per leggerezza, senza malizia.
Ma i nemici sono implacabili e non distinguono bontà e violenza. Non hanno lo Spirito di Dio!
Gesù ci insegna inoltre che dobbiamo fare del bene ai nostri nemici. “Ma a voi che ascoltate, Io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano” (Lc 6,27). Qui è più impegnativo quanto chiede Gesù, fare del bene però comporta soprattutto la preghiera e non parlare male di chi non ci ama e ci perseguita.

“Buonasera Padre Giulio, ieri ho ricevuto le Medaglie della Madonna Miracolosa. La ringrazio infinitamente per questo gesto cosi affettuoso. Mia moglie Daniela ha provveduto a farle una donazione. Ogni giorno recito un’ Ave Maria per lei. Spero lo faccia anche lei per me e tutti i miei cari. Grazie per tutto quello che ogni giorno fa per noi. Ci aiuta a superare le difficoltà quotidiane. La Madonna ci protegga sempre e ci avvolga col suo Manto Celeste. Distinti saluti. Carmelo e Daniela”.

“Ave Padre Giulio Maria, oggi dopo una lunga attesa finalmente ho potuto ammirare il quadro della Madonna con le medagliette. Non le posso esprimere quello che ho provato nell’aprire il pacco, quando ho ammirato il volto della nostra Madre Celeste avevo le lacrime, mi veniva da piangere da come ero commossa. Ora non mi resta che trovargli un posto degno del suo santo Nome. La ringrazio per il suo apostolato e per le newsletter del Santo Vangelo che ci invia tutti i giorni con tutti i commenti. Quanto prima le invio l’offerta. Prego sempre nel Santo Rosario che la Madre Celeste la protegga e che il Signore la Benedica. Ave Padre. Giuseppina da Mantova”.

“Caro Padre Giulio le ho inviato con bollettino postale l’offerta. Sono stata dimessa dall’Ospedale, la Madonnina mi ha protetta, adesso sto benissimo, grazie a Gesù e Maria. C’era una signora ricoverata di fronte la mia stanza, passando di fronte ho visto questa signora, veramente gravissima con l’ossigeno, monitorata con i macchinari, mi sono fatta coraggio le ho parlato della Madonna e le ho regalato la medaglietta della Madonnina Miracolosa, abbiamo recitato una Ave Maria assieme alla figlia che l’assisteva. La signora non l’ha potuta recitare a voce alta perché non gli usciva la voce, la medaglietta glielo messa nel petto a contatto con la pelle. All’indomani ho visitato la signora e mi ha sorriso, con un filo di voce mi ha risposto che si era sbloccata e che si sentiva meglio. Quando sono stata dimessa l’ho visitata ed era felice, non era più monitorata e stava bene, ho raccomandato di pregare. Mamma e figlia erano felici ed hanno affermato il miracolo della Madonnina. Gloria a Dio sempre. La stimo Padre Giulio, Lei mi ha trasmesso la Fede. Ave Gesù e Maria. Amen. Letteria De Falco”.

“La ringrazio infinitamente per il suo enorme e preziosissimo apostolato. Leggo ogni giorno le sue mail che sono anche per me, come per molti altri fratelli e sorelle da quanto leggo, davvero una fonte irrinunciabile di letizia; un raggio di luce dello Spirito Santo che arriva nei nostri cuori, nelle nostre menti, nelle nostre vite, tramite il suo operato. Grazie di cuore. Con questo suo aiuto e la preghiera quotidiana la mia vita è risorta dal buio del peccato dove mi ero infilato ed oggi cammino nella Fede che Dio mi ha donato e per la quale Lo ringrazio ogni giorno. Grazie e che Dio la benedica. Prego per Lei. La saluto con affetto sincero. Enrico Piva”.

“Caro Padre Giulio ieri ho ricevuto le stampe della Santa Vergine con le medagliette. È bello tornare a casa e trovare il pacco sul tavolo, tra le altre cose ieri era una giornata con un tempo sconvolgente a causa di condizioni climatiche assurde. Le stampe della Santa Vergine e le medagliette hanno riportato un raggio di sole. È stata mia premura inviare un’offerta con carta di credito. Padre la ringrazio per tutto quello che fa per noi che facciamo parte di questa parrocchia virtuale. Grazie per il commento al Vangelo di ogni giorno e per l’informazione che ci da. Padre Giulio, leggere ogni giorno la newsletter è come dare da mangiare alla nostra anima che ha bisogno di nutrimento per la santità che Nostro Signore Gesù Cristo ci ha promesso. Colgo l’occasione per salutarla. Dio la benedica e ci ricordiamo reciprocamente nelle preghiere. Appena vengo in Sicilia spero di venire su a trovarla. arrivederci. Giuseppe”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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