VANGELO (Mt 5,20-26)
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Venerdì 27 febbraio 2015
I Settimana di Quaresima
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+ VANGELO (Mt 5,20-26)
Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello.
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei Cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non uccideraiâ€; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma Io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupidoâ€, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzoâ€, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!». Parola del Signore
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Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questo brano Gesù ci spinge a fare di più ogni giorno, ed è impegnativo quanto chiede qui ai suoi seguaci. Ci parla di una giustizia che non deve essere alterata, una giustizia che indica l’onestà , la sincerità , la bontà , l’amicizia, il rispetto di tutti. Non intende la giustizia umana o quella dei tribunali, è una giustizia che si pratica solamente nel Nome di Gesù.
Qui porta degli esempi che possono addirittura frenare il cammino dei cristiani per la richiesta apparentemente eccessiva, ma non dobbiamo dimenticare che insieme a Gesù tutto è possibile. La pratica delle virtù diventa accessibile a tutti e il cammino non è più difficile quando Gesù entra nella nostra vita.
Il passaggio fondamentale sta proprio qui: lasciare vivere Gesù in noi, dargli più spazio, eliminando tutto ciò che si oppone a Lui.
In questo Vangelo ci chiama ad un amore forte verso tutti e ad una autentica accoglienza anche verso chi non ci ama e ci arreca del male in molti modi. Gesù ci invita a non arrabbiarci con il fratello e a cercare la riconciliazione. Se il fratello rifiuta o non riesce a capire la necessità di vivere la Parola di Dio, non possiamo fare oltre se non pregare ogni giorno per la sua conversione. Quanto era in nostro potere è stato compiuto.
La riconciliazione con il fratello è un aspetto dell’Amore che deve vivere il cristiano, egli non può considerare nemico nessuno e deve amare tutti, anche coloro che per interessi personali e con molta cattiveria si nutrono di ingiustizia. A Gesù dobbiamo chiedere ogni giorno la conversione di chi non ci ama, mentre noi dobbiamo avere il cuore puro e una costante retta intenzione.
Dal 2007 ho praticato questa Parola e lo scrivo per darvene conto, per spiegarvi che è possibile perdonare sempre ed amare chi calpesta ogni verità e giustizia per i propri interessi, dimenticando addirittura la stessa esistenza di Dio, vivendo appunto senza Dio nel cuore.
Ho sempre perdonato, amato, sofferto e offerto all’Immacolata indicibili sofferenze, assaporando con piena lucidità l’esperienza di Gesù, con le dovute ed infinite proporzioni. Ma Gesù è così: come dono a quelle anime che vuole condurre su un cammino di profondo rinnegamento, di distacco totale dal mondo, di donazione completa a Lui, permette di assaporare la sua Croce.
È un dono, lo scrivo corsivo per dargli un significato più austero e non crudele. Gesù rende partecipi della sua Vita.
A nessuno consiglio di chiedere questo a Gesù, è una sua scelta e la offre a quelle anime di cui conosce già la disponibilità a soffrire.
Le anime non si salvano forse con l’espiazione, la penitenza, la preghiera e una vita di unione con Dio? La donazione della propria vita!
Ieri ho comunicato a tutti voi il trionfo dell’Immacolata sui molti nemici che cercano di fermare il mio apostolato, perché soprattutto oggi i Sacerdoti che insegnano la sana dottrina, il Vangelo storico, i Comandamenti, sono odiati, disprezzati, perseguitati.
Non hanno forse trattato così Gesù? Il discepolo fedele è chiamato a rivivere le sue sofferenze, soprattutto quelle morali.
Lui lo ha detto: “Se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?†(Lc 23,31).
Mai come ieri ho riflettuto sul quarto canto del “Servo di Jahvèâ€, che troviamo in Isaia capitoli 52-53. Nel capitolo 53 un versetto, il terzo, mi ha commosso profondamente e mi ha fatto provare una ulteriore e profonda umiliazione, ma senza alcuna vergogna, perché sono anni che mangio pane ed umiliazioni.
Sapete da cosa sono scaturite le incalcolabili umiliazioni? Da un falso provvedimento contro me nel 2007 e da una lettera falsa due volte nel 2011. Falsa due volte per i contenuti e la vendetta piena di odio che accecava l’estensore, in risposta al mio libro che denunciava la corruzione nella Chiesa.