Venerdì 25 luglio 2014Â
16ª Settimana del Tempo Ordinario
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SAN GIACOMO
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+ Il mio calice, lo berrete.
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+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo Regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che Io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Parola del Signore
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Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ancora due dei più fedeli Apostoli di Gesù non comprendevano il significato del Regno di Gesù, questo spiega la richiesta della loro madre, anche se lo ha fatto con umiltà e con il desiderio di avvicinare i suoi figli a Dio, comunque era sempre una richiesta inopportuna.
Anche quando qualcosa la raffiguriamo nella nostra mente come giusta, può nascondere un pizzico o molto di orgoglio.
La madre di Giacomo e Giovanni si prostrò dinanzi a Gesù, ella lo fece con molta umiltà e riconosceva nel Signore un’autorità non umana, per questo parlò del Regno. Ma la richiesta era molto umana, interpretava la richiesta dei figli come qualcosa di grande e lo chiedeva senza rendersi conto che i figli volevano essere i più grandi tra gli Apostoli.
Una debolezza, è vero, dettata dall’amore incondizionato verso Gesù, il loro ardente affetto li rese inopportuni con quella richiesta.
Gli altri Apostoli erano lì attorno e quando sentirono la richiesta di Salomè provarono semplicemente indignazione per i figli di Zebedeo. Gesù rispose immediatamente proprio per precisare davanti a tutti la portata profonda della richiesta, li indusse a pensare che certi onori hanno un prezzo molto alto. La reazione dei due fratelli fu pure immediata, erano disposti a pagarlo, quel prezzo, pur di stargli vicino.
La precisazione di Gesù evidenziò che non era solamente la loro disponibilità a bere il calice, certe scelte spettavano a Dio.
Vediamo che è uno sbaglio pretendere certe cose per noi stessi, l’amore vero è dimentico di sé. Dobbiamo chiedere tutto ciò che veramente ci è necessario, ed è un atto di amore e di fiducia verso Gesù ripetere con insistenza questo tipo di richieste:
una Fede forte,
la santa perseveranza,
la salute fisica,
la pace e l’amore in famiglia,
la vittoria sulle tentazioni e sui nemici che disturbano,
il lavoro,
la pratica di tutte le virtù,
la fedeltà piena al Vangelo storico,
il distacco dall’avidità del denaro e dei beni,
un cuore mite e umile,
la salvezza eterna,
l’osservanza dei Comandamenti,
la pratica costante della verità e della giustizia, ecc…
Di intenzioni sante ne possiamo aggiungere altre, queste sono indispensabili per compiere un cammino di Fede autentico e pieno di Dio.