+ VANGELO (Mt 11,25-30)
Lunedì 29 aprile 2019
II Settimana di Pasqua
Santa Caterina da Siena
+ VANGELOÂ (Mt 11,25-30)
Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
+Â Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a Me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e Io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da Me, che sono mite e umile di Cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Prendere il giogo di Gesù è possibile, altrimenti non lo avrebbe detto. Il giogo di Gesù non è qualcosa di materiale come indica lo stesso nome, e non si riferisce al giogo utilizzato per attaccare i bovini.
Il giogo degli animali viene applicato alla loro nuca, ed è formato di una trave di legno, leggermente arcata alle due estremità e con un anello centrale per fermare il timone, che viene appoggiato sulla base del collo di una coppia di buoi e fissata con due sottogola.
Non è uno strumento di tortura ma di lavoro, è sicuramente un peso e Gesù richiama questo giogo per sottolineare che compiere la sua Volontà è uno sforzo che deve compiere il cristiano, un sacrificio carico di amore che alleggerisce notevolmente il peso della fatica.
Tutti i cristiani coerenti hanno preso il giogo di Gesù nella loro vita, l’hanno portato sulle spalle con amore, consapevoli che la vita è sempre difficile ma insieme al Signore si riesce a sopportare anche la pena più dolorosa.
Nessuna cosa al mondo può alleviare determinate sofferenze, non si trovano nel mondo risposte adeguate alla sofferenza o alla prova che si vive e spesso c’è una ribellione sproporzionata. Oppure, si agisce con avventatezza seguendo l’istinto incontrollato.
Questo avviene quando non si conosce Gesù adeguatamente e si vive una vita agitata, quasi elettrizzata. L’aspetto grave inoltre arriva dalla incapacità di accorgersi dello stato emotivo instabile e si rimane sorpresi quando scoprono che la realtà è opposta ai pensieri.
Questo è il vero peso che schiaccia ogni persona che non poggia la propria esistenza su Gesù Cristo.
Il giogo del mondo è molto doloroso e chi si lascia imbrigliare da questa mentalità , non riesce a scoprire la felicità in questa vita!
Gesù invita e non impone a prendere sopra di noi il suo giogo che non è pesante, non schiaccia come la cattiveria del mondo o l’avversità di qualche persona. Il suo giogo ci permette di trovare l’equilibrio e di vincere l’inclinazione sbilanciata verso le cose negative.
Purtroppo, quasi sempre non si arriva ad accettare il dolce giogo di Gesù e si rimane sconfitti dalle false illusioni, dai pensieri che arrivano alla mente e si accolgono come assolute verità . In questo c’è l’apporto dell’orgoglio nel non voler riconoscere i propri errori e si continua a sbagliare, sapendo di sbagliare.
La conoscenza della Volontà di Dio è una Grazia straordinaria per i cristiani, si è consapevoli della sua Legge e chi sbaglia lo fa perché sceglie male, non è libero di orientare la sua vita verso la Verità che fa superare ogni errore commesso in passato.
Festeggiamo oggi una Santa che ha raggiunto le vette della spiritualità per la sua piena accoglienza della Volontà di Dio.
Santa Caterina ci mostra che obbedire a Dio, osservando i Comandamenti e dedicando molto tempo della giornata alla preghiera, rende migliori, buoni e coscienti della vita presente. Non ci si lascia ingabbiare dagli schemi corrotti del mondo e si vive in una libertà interiore meravigliosa.
Santa Caterina è stata eccezionale ed è poco conosciuta, ma i suoi scritti permettono di conoscere l’infinita bontà del Padre, la vicinanza del Figlio, l’azione dei doni dello Spirito Santo.
La Santa che ricordiamo oggi è stata indomita nelle preghiere e nelle azioni per il bene della Chiesa. Ad alcuni cattolici forse dispiace leggere le opere che intraprendeva per amore della Chiesa e del Papa del suo tempo, che si trovava ad Avignone per una scelta dettata dalla prudenza umana, a causa dei contrasti proprio tra Papa Bonifacio VIII, la famiglia Colonna di Roma e il re di Francia Filippo IV detto «il bello».
Il periodo della permanenza dei Papi in Francia viene indicata dalla storia come la «cattività avignonese», è un periodo della storia della Chiesa in cui avvenne il trasferimento del Papato da Roma ad Avignone dal 1309 al 1377.
Per gli storici Santa Caterina fu determinante per il ritorno del Papa a Roma, Ella stessa descrive quanto avvenne e il suo risolutivo intervento.
Dobbiamo soffermarci sulla sua intensa vita spirituale. Fu una mistica dedita esclusivamente alle cose di Dio, come d’altronde fanno tutti i mistici e sono tali per la loro piena donazione a Dio.
In Santa Caterina da Siena troviamo una preghiera supplice che commuove ed esprime con chiarezza la profondità della sua spiritualità e la sua confidenza con Dio. Una fiducia piena di abbandono in Lui, la certezza che Lui è l’Amore che ama tutti.
I suoi scritti mettono in evidenza soprattutto l’infinita bontà di un Padre buono, semplice e pieno di amore per ogni sua creatura. Se si considerano le parole affabili e la dolcezza di Gesù, si conosce di conseguenza anche il Padre.
Hanno lo stesso Spirito, sono una cosa sola, e per precisare meglio con le parole di Gesù: «Chi ha visto Me ha visto il Padre» (Gv 10,30).
Santa Caterina nella sua vita penitente e di intensa preghiera, ha ricevuto molte rivelazioni da Dio Padre e il libro che le contiene è importante per conoscere un Padre troppo amabile e attento a tutte le nostre necessità . Nel «Dialogo della Divina Provvidenza» si approfondiscono gli insegnamenti di Gesù sul Padre perché è il Padre a rivelarsi.