4ª Settimana del Tempo Ordinario
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+ Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
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+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli Lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il Figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità . Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Parola del Signore
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Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Una delle letture dell’Ufficio delle Ore di oggi riporta un capitolo della 1ª lettera di San Paolo ai Tessalonicesi,: è un testo ricco di contenuti e lo condivido con voi. Sono insegnamenti che gli Apostoli ripetevano di continuo ai convertiti perchè la dottrina di Gesù è stata fondata sull’amore e sul perdono.
“Vi preghiamo poi, fratelli, di aver riguardo per quelli che faticano tra di voi, che vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono; trattateli con molto rispetto e carità , a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi. Vi esortiamo, fratelli: correggete gli indisciplinati, confortate i pusillanimi, sostenete i deboli, siate pazienti con tutti. Guardatevi dal rendere male per male ad alcuno; ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti.
State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo!” (1 Tess 5,12-24).
Già questo scritto di San Paolo è sufficiente per meditare oggi la Parola di Dio, comunque voglio aggiungere alcune considerazioni sul Vangelo. L’abbiamo meditato molte volte ma c’è sempre da scavare perchè la Parola di Dio è un tesoro infinito, una miniera di Verità , una fonte inesauribile di spunti spirituali.
Nel testo di oggi troviamo un’affermazione che ai più non dice nulla, a quanti leggono il Vangelo senza porvi almeno discreta attenzione, mentre la Parola va letta attentamente cercando di capire e per quanto è possibile, il suo significato. Questa è la frase: “E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì”. Come vedete, molti nostri parrocchiani non si sono soffermati su questo apparente contrasto.
Gesù non poteva compiere nessun prodigio ma poi impose le mani a pochi malati e li guarì, è chiaro che il testo presenta nella stessa frase due proposizioni che si contrastano, una nega e l’altra afferma l’azione di Gesù sugli ammalati. Sono due frasi semplici, come viene indicata dall’analisi logica, che presentano negazione ed affermazione di guarigioni.
In questa frase troviamo una congiunzione, “ma”, che rimane una parte invariabili del discorso, con lo scopo di definire una correlazione logica tra le due proposizioni, senza cambiare nulla di quanto contenuto nelle due proposizioni. Qui non c’è una proposizione subordinata nè reggente dell’altra, sono due proposizioni che hanno caratteristiche coordinanti perchè poste sullo stesso piano logico, pur affermando due cose diverse.
Analizzo la prima proposizione e vi troviamo ovviamente un soggetto, un predicato e vari complementi: “E lì non poteva compiere nessun prodigio”. Il motivo non era dato dalla mancata volontà di Gesù, l’impedimento arrivava dalla poca Fede dei presenti, questo non rendeva possibile la gratuità dei miracoli. Occorreva la Fede per meritare grandi miracoli, questa non era presente tra i suoi compaesani e Gesù congelò, sospese, la sua azione misericordiosa.
Gesù opera grandi miracoli dove trova Fede, dove c’è sincera fiducia nella sua Persona. La vera Fede è la chiave per ottenere.
Se nella prima proposizione c’è una passività di Gesù per la mancanza di requisiti dei concittadini, nella seconda invece troviamo la sua azione, in Lui c’è attività , prende l’iniziativa e guarisce alcuni ammalati: “… solo impose le mani a pochi malati e li guarì”. Questi ammalati avevano Fede in Lui? Il testo non lo afferma, di sicuro Gesù vi trovò quegli elementi spirituali che rendevano ricevibile l’intervento della Grazia e i miracoli.