+ VANGELO (Mc 1,40-45)
Giovedì 17 gennaio 2019
I Settimana del Tempo Ordinario
+ VANGELOÂ (Mc 1,40-45)
La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
+Â Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che Lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città , ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a Lui da ogni parte. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Meditiamo ancora il 1° capitolo del Vangelo di San Marco. Egli mette subito in risalto l’onnipotenza di Gesù, riconoscendolo come Figlio di Dio, dominatore dei diavoli e della malattia. Lo presenta già nei primi versetti come Dio e mostra ripetutamente la sua facoltà nel compiere miracoli impossibili.
Questo brano del Vangelo di oggi è toccante, ancora di più della liberazione delle persone possedute dai diavoli. C’è una nota dissonante nel brano della traduzione moderna della Bibbia. Nel Vangelo di oggi troviamo un verbo che non riflette adeguatamente e decorosamente la perfezione di Gesù.
«Rimandò» è stato sostituito con «cacciò», parola che altera il senso dell’azione di Gesù e viene presentato quasi come un Uomo violento.
La traduzione della Bibbia del 1974 riportava la versione corretta e migliore della nuova traduzione della Bibbia di Gerusalemme del 2009.
È un’applicazione impropria e non favorisce la corretta devozione a Gesù. Aveva e ha adesso modi infinitamente gentili e miti, diventava severo solo dinanzi ai profanatori della Casa del Padre suo, il Tempio; dinanzi agli impostori dottori della Legge e a quanti Lo perseguitavano con stupidi pretesti.
La persecuzione fu una costante nella vita di Gesù, una presenza ostile evidenziata spesso da Lui. L’odio dei suoi nemici non veniva causato dai miracoli che compiva e dai suoi nuovi insegnamenti che non erano mai in contraddizione con l’Antico Testamento.
I nemici di Gesù erano «invasi» da un forte odio contro Lui per l’azione di satana, finalizzata a diffamare il Figlio di Dio.
Volevano fermarlo o quantomeno allontanare le persone da Gesù, ma non riuscendovi con le parole, ricorrevano ai complotti che organizzano con facilità i malvagi. Per conoscere a fondo una persona bisogna prima mangiare insieme quaranta chili di sale, e non si è sicuri di conoscerla bene. Mi riferisco a quelle persone ambigue o subdole che conoscono solo il Male e lo attuano in ogni occasione propizia.
Con il sale però bisogna andarci cauti, quindi questa massima del sale la convertiamo con l’aiuto richiesto a Gesù nel riconoscere gli altri.
Gesù ha incontrato tanti nemici e li identificava come tali, nessuno poteva ingannarlo. Ma diffamarlo potevano ed erano perseveranti…
Fin dall’inizio Gesù è stato diffamato con accuse di vario genere da persone astute e malate.
Chi odia visceralmente è malato dentro, è un «sepolcro imbiancato» disponibile a tramare per indebolire il prestigio o sporcare la dignità di chi considera superiore a sé, altrimenti non se ne prenderebbe cura.
Gesù era e rimane l’unico Uomo perfetto, Dio stesso e l’Amore che si rende visibile.
Questa Verità trasforma determinate persone in bestie sanguinarie, assetate del sangue altrui che non bevono, ma si allietano nel sapere che viene versato nelle loro continue sofferenze, la disistima che si crea attorno ad essi, l’emarginazione che ne segue in vari contesti.
Questa sorte si applica soprattutto ai Sacerdoti che rimangono pienamente fedeli al Vangelo storico e vivono solo per dare gloria a Dio. Essi sono i veri nemici dei diavoli e di tutti i loro seguaci umani, mescolati nella società e rivestiti di perbenismo, tanto che taluni indossano anche abiti sacri.
Gli odiatori di professione inventano contro tutti i buoni, falsità improbabili e accuse infondate per cercare di fermare l’ondata di Bene che si espande un po’ ovunque da dove si prega, dalle buone opere e dalla celebrazione della potentissima Santa Messa.
Nel Vangelo di oggi troviamo diverse verità che rasserenano i cristiani. La prontezza di Gesù nella guarigione del lebbroso indica il suo intenso desiderio di guarirci dalle malattie, anche da quelle impossibili, ma è necessario chiedere e pregare costantemente.
Inoltre, il Vangelo stabilisce che non è Gesù a mandare le malattie, come insegnano i diffamatori, al contrario Lui guarisce le malattie.
“La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificatoâ€.
La lebbra sono anche i pensieri immorali che deturpano la bellezza dell’anima e se non si prega con Fede, si cade ripetutamente nei pericolosi giudizi che illudono di aver compreso la realtà , ma deviano dalla verità anche le menti più brillanti.
La lebbra del peccato è anche il vizio, la corruzione, il male morale. Rimane inguaribile questa lebbra in coloro che ostinatamente vogliono «obbedire» ai pensieri contorti e si rifiutano di confrontarsi con il Vangelo del Signore.
La nostra piena fiducia riposta in Gesù ci permette di rimanere sereni: siamo consacrati al suo Cuore e lottiamo contro ogni forma di lebbra.