+ VANGELO (Mc 13,24-32)

Domenica 15 novembre 2015

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

+ VANGELO (Mc 13,24-32)
Il Figlio dell’Uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti.

+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’Uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli Angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità Io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli Angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La Parola di oggi risponde sorprendentemente ai fatti dell’altro ieri accaduti a Parigi. Quanto descrive oggi Gesù avverrà quando il mondo sarà colpito da molti attacchi terroristici portati avanti dai terroristi e dalle risposte delle potenti Nazioni, le quali reagiranno con armi ben più micidiali.
Tutto quello che accadrà sembrerà l’inizio della fine, lotteranno senza più il controllo delle loro responsabilità e solo l’intervento di Dio fermerà una situazione altrimenti finale. Gesù e la Madonna lo hanno rivelato a grandi mistici come Natuzza Evolo e Luisa Piccarreta, molto perseguitate in vita da quanti non riuscivano a scorgere l’azione di Dio in Esse, ma anche molto amate e seguite da stuoli di credenti che incontrandole trovavano le risposte giuste.
Tra i terroristi che hanno colpito a Parigi uno di essi era sbarcato nelle coste del Mediterraneo in un barcone e si era dichiarato rifugiato politico, subito accolto senza effettuare severi controlli, senza cercare le prove delle sue dichiarazioni. Egli è fuggito e si è trasferito subito in Francia, si è unito ai suoi compagni dell’Isis, rimanendo in attesa del fatidico giorno degli attentati.
Oggi il “Resto del Carlino” pubblica in prima pagina a caratteri cubitali: “Sbarcati per uccidere”. Quante migliaia come lui si trovano in Italia e in Europa in attesa di agire?
Considero ridicolo il provvedimento di ieri dei maggiori controlli duranti gli sbarchi, ora che i buoi sono scappati! Ora si vuole chiudere la stalla dopo che quelli che dovevano entrare invece sono fuggiti e si trovano già nelle loro postazioni?
L’altra sera nel comunicato dell’Isis era scritto: “Vivrete nel terrore”. Il 12 marzo il portavoce del Califfato minacciava: “Colpiremo Parigi prima di Roma”. E ora l’Isis rivendica gli attacchi. Chiunque sia il reale mandante, lo Stato islamico ha già ottenuto la visibilità massima internazionale e adesso dirige la vita di miliardi di persone innocenti.
Non abbiamo mai compreso l’abolizione del reato di clandestinità, compiuto ad aprile 2014. Così scriveva un quotidiano: “Con 332 voti a favore e 124 contrari la Camera dei deputati ha depenalizzato il reato di immigrazione clandestina e anche quello sulla coltivazione di marijuana”.
Anche se una risposta è arrivata dagli arresti di Mafia Capitale e dell’incredibile gestione del “Cara” di Mineo, molti italiani si chiedono ripetendolo come litanie, come mai il governo non ha chiuso le frontiere per accogliere solamente gli immigrati che fuggivano da guerre davvero esistenti. Cosa e chi ha determinato l’ingresso di quasi 200mila immigrati in poco tempo in Italia?
Ieri ho accennato che l’imam arrestato con altri sedici terroristi che preparavano attentati in tante parti del mondo, oltre ad avere la centrale operativa a Merano, ricevevano aiuti dallo Stato italiano per le loro condizioni di (falsi) rifugiati politici. Leggiamo alcuni brani da un articolo di Libero di ieri:
«I terroristi islamici arrestati nell’operazione dei Ros erano pagati dallo Stato. Uno, infatti, prendeva il sussidio familiare -2mila euro al mese per cinque figli- all’altro venivano versati i soldi per la casa grazie alla concessione dell’asilo politico. I due jihadisti che organizzavano attentati dall’Alto Adige ed erano comandati da Mullah Krekar, in carcere in Norvegia, vivevano a spese nostre.
Abdul Rahman Nauroz viveva in una casetta di Merano ed era “particolarmente attivo nell’attività di reclutamento”. L’uomo agiva “sia attraverso internet sia attraverso lezioni che teneva nel proprio appartamento, luogo di riunioni segrete e crocevia di aspiranti jihadisti”.
Avrebbe più volte cercato di convincere i suoi allievi “a partecipare ad azioni armate di guerra o terroristiche pianificate come suicide”. Il fondamentalista aveva ottenuto la protezione sussidiaria raccontando di minacce nei suoi confronti in Iraq da parte di Ansar Al Islam, l’organizzazione terroristica di cui lui stesso faceva parte, e grazie a questa situazione non pagava neanche l’affitto».
Perché cercare adesso i terroristi che vivono in Italia, quando è stato facilitato a tutti loro l’ingresso senza controllare neanche l’identità?
La giornalista Lucia Annunziata dell’HuffingtonPost, spesso ondivaga, ieri ha scritto: «La Terza Guerra Mondiale, vogliate crederci o no, è in corso, continua ad accelerare, e l’Europa è tornata ad essere il luogo più pericoloso dell’Occidente. Aspettiamoci di tutto. Chi ci attacca è dentro di noi, sono uomini e donne che hanno regolari passaporti dei nostri paesi perché vi sono cresciuti, o perché vi sono entrati mescolandosi con le migliaia di vittime, migranti che fuggono la violenza terrorista nei paesi d’origine.
Sanno tutto dell’Europa, dei nostri costumi e delle nostre abitudini, dei luoghi dove amiamo andare in vacanza, e dei bar, ristoranti e sale da cinema o da ballo dove passiamo le sere dei fine settimana. E loro stessi somigliano perfettamente a noi: vestono e agiscono come noi”.
Un terrore generalizzato e impossibile da prevedere e prevenire, se non rinunciando al nostro stile di vita.
“Non sono lupi solitari. Gli attentati di Parigi, così come quelli in Egitto o in Tunisia o alla redazione di Charlie Hebdo, sempre a Parigi, sono una straordinaria evoluzione del terrorismo, rispetto alle massicce operazioni che sognava Osama Bin Laden”».
Tutti scrivono adesso lamentando una situazione fuori controllo e con moltissima paura che non riescono a nascondere, l’unica che previde la vera identità e pericolosità del’Islam fu Oriana Fallaci, attaccata alcuni decenni fa violentemente dai soliti e molti ridicoli radical chic italiani, gli stessi che oggi tremano di paura e che forse hanno già cambiato stile di vita per paura dei kamikaze.
Oriana Fallaci scrisse una vera profezia sull’Islam: “Parigi è persa: qui l’odio per gli infedeli, è sovrano e gli imam vogliono sovvertire le leggi laiche in favore della sharia”.
Come non si condividono i suoi scritti sul fondamentalismo islamico? I passaggi più duri di alcuni tra i libri e i discorsi della giornalista toscana, fiera oppositrice (controcorrente) dell’Islam e delle sue pulsioni fanatiche e radicali, soprattutto dopo l’11 settembre 2001, sono oggi rivisti come intuizioni non comprese.
Scriveva ancora: “Illudersi che esista un Islam buono e un Islam cattivo, ossia non capire che esiste un Islam e basta, che tutto l’Islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con l’affogar dentro lo stagno, è contro Ragione. Non difendere il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, è contro Ragione.
Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l’arsenico nella minestra è contro Ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà o per pigrizia è contro Ragione. Morire di sete e di solitudine in un deserto sul quale il Sole di Allah brilla al posto del Sol dell’Avvenir è contro Ragione”.
Ora l’Occidente è sotto accusa: perché non previene gli attacchi? È davvero così difficile prevenire tragedie del genere?
Gesù è la nostra speranza e confidando in Lui troviamo le risposte e la forza per camminare con determinazione. Nel Vangelo ci parla della sua seconda venuta, il Signore verrà per fermare le guerre fratricide e stabilire il suo Regno in questo mondo purificato.
La speranza di questo giorno del Signore fu per i primi cristiani uno stimolo a perseverare e a essere pazienti nelle avversità. Il Signore permette che a volte soffriamo un po’ per essere fedeli ai suoi insegnamenti, oppure permette che siamo colpiti dalla malattia e dal dolore, perché aumenti il nostro abbandono in Lui, viviamo meglio il distacco dall’onore, dalla salute, dal denaro, per renderci degni del Regno che ci ha preparato.
E anche perché, vivendo in mezzo al mondo, ricordiamo che il “Regno di Dio”, cominciato quaggiù nella Chiesa di Cristo non è di questo mondo, la cui figura passa.
La sua vera crescita non può esser confusa con il progresso della civiltà, della scienza e della tecnica umana, ma consiste nel conoscere sempre più profondamente le imperscrutabili ricchezze di Cristo, nello sperare sempre più fortemente i beni eterni, nel rispondere sempre più ardentemente all’amore di Dio, e nel dispensare sempre più abbondantemente la Grazia e la santità tra gli uomini.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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