+ VANGELO (Mc 12,35-37)
Venerdì 9 giugno 2017
IX Settimana del Tempo Ordinario
+ VANGELO (Mc 12,35-37)
Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è Figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
“Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piediâ€.
Davide stesso Lo chiama Signore: da dove risulta che è suo Figlio?».
E la folla numerosa Lo ascoltava volentieri. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il ragionamento di Gesù appare un po’ difficile per la citazione di Davide e il Messia che viene chiamato nelle Scritture suo Figlio. Gesù si trova nel tempio e discute con gli ineffabili e indefinibili scrivi, quelli che presumono di avere compreso tutto e di poter addirittura spiegare la volontà di Dio.
Dopo avere spiegato qual è il Comandamento più importante a uno degli scribi, stranamente più comprensivo e attento alla missione di Gesù, gli pone la domanda che abbiamo già valutato ieri, riguardo il primo di tutti Comandamenti. Il Signore gli spiega anche il secondo più importante ed è l’amore verso il prossimo, ogni persona che conosciamo.
La risposta di questo scriba è sincera, lo fa eliminando i preconcetti verso Gesù e solo in questo modo è libero di rispondere bene.
Risponde infatti con molta fede e si merita l’apprezzamento di Gesù: “Non sei lontano dal Regno di Dio†(12,34). La risposta dello scriba non scaturisce dal condizionamento a cui era sottoposto a causa delle diffamazioni che si diffondevano contro Gesù, egli discerne in coscienza le parole dette dal Maestro e vi trova una profonda verità .
Sempre nel tempio Gesù continua a parlare e per far capire agli scribi che intellettualmente sono ciechi, cita la Scrittura e pone una domanda a cui nessun ebreo riesce assolutamente a dare una risposta corretta. “Davide stesso chiama Signore il Cristo: da dove risulta che è suo Figlio?â€.
È una domanda che schiaccia gli scribi e tutti gli ebrei che non seguivano Gesù, che non Lo avevano accolto come il Messia. Questi scribi esperti in tutto ciò che riguarda la trasmissione dei testi e delle tradizioni religiose di Israele, sono titolati a rispondere ricordando le scritture, ma non serve a nulla conoscere a memoria ogni parola della Bibbia se non si rimane in comunione con Dio. Se non si obbedisce a Dio!
Anche i diavoli conoscono perfettamente la Bibbia…
Non bisogna mai lasciarsi guidare dalla conoscenza teologica di chi predica utilizzando molte citazioni o con continui riferimenti biblici, non è questa la prova della fedeltà a Dio. Infatti i diavoli conoscono a fondo le Sacre Scritture ma ne sono fieri avversari e le utilizzano in modo iniquo per dirottare altrove i cristiani.
I protestanti contano decine di migliaia di comunità ecclesiali diverse, ognuno che dirige è libero di interpretare le Scritture a convenienza e questo piace molto a satana. Le comunità protestanti che loro chiamano impropriamente chiese, nascono come funghi ovunque e i fondatori si improvvisano predicatori, convinti sconsideratamente di essere pieni dello Spirito Santo.
Le eresie che seguono rendono il Vangelo affievolito fino al limite e la predicazione di Gesù viene seguita in modo travisato.
I padri eretici dei protestanti sono stati gli scribi del tempio. Odiavano Gesù per la nuova dottrina che insegnava e non si ponevano la semplice domanda riguardo la provenienza di quella sapienza. Un semplice uomo non poteva spiegare le Scritture in modo lineare e con assoluta coerenza.
La domanda posta da Gesù li lascia ancora di più sbigottiti e la loro incapacità è elevata soprattutto perché non riconoscono che quel Cristo citato nell’Antico Testamento nel Salmo 110 è davanti a loro e spiega quella citazione.
Nel Salmo, Davide chiama il Messia suo Signore, al tempo stesso gli scribi considerano lo stesso Signore suo Figlio. Come si spiega?
Il Cristo non poteva essere figlio di Davide, l’errore degli scribi è di non aver compreso che il Messia è Dio, Figlio di Dio e ha due nature.
La cecità dottrinale degli scribi viene evidenziata da Gesù con la domanda che pone e la risposta sta nella sua doppia natura: umana e divina. Come Dio era il Signore di Davide quando questi scriveva il Salmo, come Uomo è discendente di Davide come viene indicato nel Vangelo di Matteo.
Lo studio delle Sacre Scritture emoziona e rende il cristiano più saggio, ma non si devono forzare le interpretazioni. Negli incontri che farò qui ogni sabato pomeriggio, approfondirò più di tutto la Sacra Scrittura per conoscere la Verità di Dio, quello che Lui ci vuole dire nella sua meravigliosa rivelazione.
È lo Spirito Santo che permette di penetrare le Scritture, ed Egli opera dove c’è la sua Sposa, dove si coltiva una buona devozione alla Madonna. Sono innumerevoli i benefici che ci arrivano dall’amore che nutriamo per la Vergine Santa. Recitiamo più Corone del Santo Rosario.