+ VANGELO (Mc 12,28-34)

Venerdì 13 marzo 2015

III Settimana di Quaresima

 

 Gesù che parla alla gente

Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.

 

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i Comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro Comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di Lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal Regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Rilevo due temi che vanno considerati con molta attenzione: l’Amore infinito di Dio per ciascun uomo e la nostra corrispondenza. Non riusciremo mai ad immaginare quanto Dio ci ama. Per salvarci, quando eravamo perduti, ha inviato il suo Unigenito perché, con l’offerta della sua vita, ci riscattasse dallo stato in cui eravamo caduti.

«Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio, perché chiunque crede in Lui non muoia ma abbia la vita eterna» (Gv 3-16).

Dio è Padre e ci ama infinitamente, noi non abbiamo sincera consapevolezza del suo Amore perché Lo conosciamo molto poco.

Possiamo risalire al Padre partendo dal Figlio, e del Figlio Gesù dobbiamo considerare e meditare i suoi insegnamenti, le parole, i gesti, le opere, i grandi miracoli, l’amore verso tutti, la compassione per i poveri e gli ammalati. Bene, il Padre ha lo stesso Spirito del Figlio, quindi quanto applichiamo a Gesù possiamo tranquillamente affermarlo anche del Padre.

Molti recitano il Padre Nostro senza capire chi è questo Padre e cosa stanno dicendo.

La recita del Padre Nostro è una preghiera che disturba molto i diavoli, chiaramente quando si recita con Fede ed è presente anche un fervore consistente. Quando recitiamo questa preghiera insegnata da Gesù, il Padre prova maggiore compassione per i suoi figli che Lo implorano e chiedono aiuto, infatti nel Padre Nostro si chiedono al Padre più cose.

Chi lo recita con amore e con la Fede che si ritrova ma che sia concentrata, senza distrazioni, entra in comunione con il Padre.

Il Padre e il Figlio ci amano sempre, hanno misericordia di noi anche quando Li offendiamo ma deve sempre seguire un sincero pentimento e la Confessione. Una delle più grandi meraviglie è l’amore che il Signore ha per ognuno di noi. Ci ama così come siamo, anche i cristiani che hanno molti difetti ma pregano e vanno a Messa, sono accolti dal Signore perché Lui legge i cuori.

L’attenzione di Dio e il suo Amore per noi sono stati continui lungo tutta la nostra vita. Ha avuto presenti tutte le circostanze e gli avvenimenti che ci riguardano. Sta accanto a noi in ogni situazione e in ogni momento. Fino all’ultimo istante della nostra vita.

È l’uomo ad allontanarsi da Gesù per l’incapacità di comprendere qual è il vero tesoro, quale ricchezza rende veramente felici in questa unica vita che stiamo vivendo. Oggi dobbiamo fermarci più volte a riflettere sulla nostra corrispondenza all’Amore di Dio. Gesù è contento della nostra vita? Perché non mettiamo da parte tante cose inutili e ci dedichiamo di più a pregare e a ringraziare Colui che ci mantiene in vita?

L’uomo è debole per sua natura, non c’è dubbio, è incline alla debolezza e questa diventa cronica senza i giusti rimedi che ci insegna la Chiesa. Se il Catechismo è stato dimenticato, sappiamo quali sono i mezzi per lasciare definitivamente il peccato ed iniziare la vera vita. Il peccato porta tristezza, frustrazione, odio, cattiveria, insensibilità, inimicizia.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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