VANGELO (Mc 10,46-52)

Giovedì 28 maggio 2015

VIII settimana del Tempo Ordinario

 Gesù che parla alla gente

+ VANGELO (Mc 10,46-52)

Rabbunì, che io veda di nuovo!

 

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».  Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che Io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e Lo seguiva lungo la strada. Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Oggi incontriamo il tipo di preghiera che piace a Gesù: fiduciosa, insistente, ardente, affettuosa.

Non è una preghiera assillante, non è inopportuna e fastidiosa, perché quanto viene chiesto è necessario al bene dell’anima e del corpo di chi chiede. Inoltre, Gesù non si stanca mai di ascoltarci e lo ha spiegato nella parabola della vedova importuna e del giudice iniquo. Quando invece la preghiera è inopportuna, è impossibile ricevere Grazie proprio perché nella preghiera si chiede qualcosa che non giova al bene della persona.

«Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: “C’era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi”. E Gesù soggiunse: “Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di Lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’Uomo, quando verrà, troverà la Fede sulla terra?» (Lc 18,1-8).

Ci sono richieste che si fanno nella preghiera che vengono considerate opportune mentre per Dio sono un danno per la persona che prega. Per esempio quando si riflette su qualche iniziativa da prendere: il trasferimento in un’altra città, il trasferimento di ufficio o del lavoro, la scelta del fidanzato o della fidanzata, la frequenza di determinati amici ed amiche, un chiarimento con i parenti o gli amici, il tipo di spiritualità da seguire, ecc.

Non tutto quello che viene chiesto nella preghiera a Gesù dobbiamo considerarlo opportuno, ma i credenti non lo sanno, agiscono in buonafede e pregano con convinzione, sperano che le loro preghiere siano esaudite, non considerano la volontà di Dio e le loro disposizioni interiori.

Ci sono credenti che considerano quasi magiche queste parole di Gesù: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto, perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (Mt 7,7-8). È vero che il Signore vuole donarci molte Grazie, vuole aiutarci in ogni necessità, bisogna però corrispondere alle sue richieste indicate nel Vangelo.

Lui ci dona ciò che è conveniente alla nostra vera felicità, per l’accrescimento della vita spirituale e la salute del corpo.

San Giovanni nella prima lettera precisa la verità: “Se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce” (1Gv5:14). Se non ci esaudisce subito o non lo fa, questo dipende spesso da noi, solo in qualche circostanza da Dio. La colpa è nostra quando non chiediamo con amore e con Fede, quando non chiediamo cose necessarie alla nostra vita.

Dio spesso ritarda o non concede quelle Grazie che in realtà sono un danno per chi le chiede. Anche qui gli esempi sono molti.

Ci sono preghiere che non sono neppure ascoltate da Dio, leggiamo alcune citazioni bibliche: “Essi grideranno a me, ma Io non li ascolterò” (Ger 11,11). “Io non avrò misericordia; per quanto gridino ad alta voce ai miei orecchi, Io non darò loro ascolto” (Ez 8,18).

Questo atteggiamento di Dio avviene quando si vive nella disobbedienza a Lui e al tempo stesso si chiede una Grazia. Oppure, quando si vive nei vizi ostinati e si mostra profondo disprezzo ai suoi inviti divini a ravvederci. In questi e altri casi, Dio non ascolta.

Queste due citazioni sono dell’Antico Testamento, mentre con la venuta di Gesù tutto è più facile, Egli ci ha mostrato una grande misericordia ma le condizioni per ottenere le Grazie sono identiche. È più facile perché c’è Lui, il Mediatore, e ha detto questa promessa: “Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio Nome, Egli ve la darà” (Gv 16,23).

Con Gesù abbiamo conosciuto come pregare, ci ha insegnato a pregare e l’importanza della nostra fedeltà. Ci dona molte Grazie.

Nulla è impossibile quando si prega con amore e fiducia in Lui. Non dovete preoccuparvi nel chiedere a Gesù e alla Madonna ciò che in coscienza ritenete opportuno, se lo chiedete significa che lo considerate un bene per l’anima e il corpo, per la vostra vita.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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