+ VANGELO (Lc 9,7-9)
Giovedì 27 settembre 2018
XXV Settimana del Tempo Ordinario
+Â VANGELOÂ (Lc 9,7-9)
Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
+Â Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi Profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Tra paura e curiosità , Erode vuole vedere Gesù, ma non ha amore né alcuna forma di religiosità . Chiede spiegazioni sulla sua provenienza, sono contrastanti le informazioni che arrivano dal popolo, in tanti indicano Gesù come un Profeta o Giovanni Battista risorto.
Molte persone che compaiono nel Vangelo mostrano interesse a vedere Gesù. I Magi si presentano a Gerusalemme chiedendo: «Dov’è il Re dei giudei che è nato?». E palesano subito il loro proposito: «Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo». Il loro scopo è ben diverso da quello di Erode.
Lo troveranno tra le braccia di Maria.
In un’altra circostanza sono alcuni pagani giunti a Gerusalemme che si avvicinano a Filippo per dirgli: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
E in circostanze ben diverse la Vergine, accompagnata da alcuni parenti, partì da Nazaret per Cafarnao poiché desiderava vederlo. In casa c’era una tal folla che dovettero avvisarlo: «Tua Madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti».
Riusciamo a immaginare il desiderio e l’amore che spinsero Maria Santissima a incontrarsi con il Figlio?
Contemplare Gesù, conoscerlo, frequentarlo è anche il nostro più gran desiderio e la nostra maggiore speranza! Nulla può essere paragonato a questo dono. È il dono che moltissimi cristiani rifiutano perché non riescono a trovare ogni giorno un po’ di tempo da dedicare al loro Creatore e datore di ogni Bene.
Con superficialità si tralascia Colui che ha il pieno potere su tutto ed è l’Amore. Dove và l’uomo senza la guida di Dio?
Si vive in un caos e regna l’improvvisazione anche dove tutto appare organizzato. Senza la presenza dello Spirito di Gesù la vita è sempre disordinata, anche dove ci sono regole ferree, dove si pianifica tutto per non tralasciare tempo inutile.
Rifletto su questa società che mi appare pirandelliana, arrivata ad assumere una parte in questo teatro che è il mondo, dove molti uomini e donne vivono come estranei a loro stessi per la mancata conoscenza personale dovuta a un assillante invito, quasi magico, che colpisce l’intelletto ed inculca convinzioni pagane e sbagliate.
In Pirandello l’influenza delle vicende personali ha un enorme rilievo sull’opera letteraria. In modo specifico il disagio, inteso come squilibrio, privazione, difficoltà a ritagliarsi un ruolo sociale definito e appagante, fa sì che molti dei suoi personaggi, pur nelle differenze sociali, abbiano in comune il fatto di essere estranei, tormentati, costantemente ai margini, oscillanti tra rassegnazione e ribellione, ragione e follia.
Pirandello da ateo svela l’inquietudine propria dell’uomo che invano cerca di ribellarsi agli schemi di una società priva d’ideali, che presenta un dissidio interiore creato dall’impossibilità di comunicare, e tutto questo nell’uomo produce personaggi e vicende avvolte dal caos.
Pirandello arrivò a queste conclusioni anche per avere vissuto un’esperienza toccante come la follia della moglie, ma la sua intuizione degli uomini che scavano in loro stessi e si raccontano in modo oggettivo, come se si osservassero dall’esterno, per l’uomo di oggi è difficile da compiere.
Anche se il mondo è un grande teatro, l’uomo che non prega bene rimane un personaggio in cerca di Dio e dei valori morali.
La vita dell’uomo che non prega e vive senza Dio è una finzione, egli non si conosce interiormente né cerca di osservarsi dall’esterno, non cerca di capire il vero senso della vita e vive senza avere focalizzato il fine ultimo.
In molti nella società rappresentano bene i tanti personaggi di Pirandello e rimangono perennemente alla ricerca della propria identità , del ruolo sociale, come i «Sei personaggi in cerca d’autore».
Dio ha su ogni uomo e ogni donna un disegno meraviglioso e spirituale, ad ognuno ha dato doni e potenzialità , ma sono in pochi a conoscere e a vivere fino in fondo il disegno migliore per la loro vita. Ognuno può svolgere un lavoro piuttosto che un altro, ciò che conta è come vive, quale risposta dà a Dio che lo ha creato.
Le dissipazioni fanno dimenticare l’esistenza di Gesù e la vita diventa triste, vuota e senza la sana preoccupazione per il futuro. Che avverrà ?
Non molti cristiani trovano il tempo per andare davanti al Tabernacolo, possibilmente ogni giorno, per ringraziare Gesù Eucaristia.
Se avessero bisogno di un miracolo urgente, forse correrebbero in Chiesa, ma Gesù si deve cercare ogni giorno, Lui infatti sempre ci ama.