Sabato 27 settembre 2014Â
25ª Settimana del Tempo Ordinario
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+ Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
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+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’Uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento. Parola del Signore
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Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Due atteggiamenti colpiscono nei discepoli, la mancata comprensione delle parole di Gesù e la paura. Anche paura della morte che il Signore indica imminente per Lui, non è un annuncio che riguarda essi ma lo stesso restano in uno stato di tensione, non tanto per mancanza di fiducia in Gesù, è l’annuncio stesso che li fa entrare in apprensione.
I discepoli non comprendono gli insegnamenti del loro Maestro anche per loro formazione ebraica, e risulta quasi impossibile sostituire in poco tempo una dottrina millenaria con un’altra che ancora non si comprende neanche bene.
Inizio dall’incomprensione degli insegnamenti. Pressoché impossibile era per i discepoli la comprensione delle parole di Gesù, non tanto perché nuove e rivoluzionarie, ma per la profonda spiritualità e di difficile intendimento.
Vi ho già spiegato che Gesù intenzionalmente parlava in parabole dinanzi a determinate persone anche per evitare di rendere più pesanti le loro colpe. Gesù questo lo cita quando ricorda le parole di Isaia: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto” (Mt 11,17).
Oggi ai cristiani si può dare la responsabilità di non voler comprendere il Vangelo storico, per i discepoli che si trovavano vicini a Gesù ed ascoltavano, rimaneva molto difficile. Sembra un paradosso ma la comprensione dei cristiani di oggi è stata facilitata da duemila anni di spiegazioni e commenti della Parola di Dio, senza dimenticare che la Risurrezione del Signore è l’evento che spiega tutto, ma i discepoli non potevano ancora comprenderlo.
Quando Gesù anticipava la sua morte imminente, causava un fortissimo scombussolamento nei discepoli ma in realtà li preparava ad eventi incomprensibili per la mente umana, soprattutto per la cultura ebraica. Non possiamo vedere con sorpresa la mancata comprensione dei discepoli attorno a Gesù se oggi sono centinaia di milioni i cristiani che non hanno compreso nulla del Vangelo.
Come non hanno compreso nulla quei Consacrati che tradiscono la Parola con manipolazioni e modernismi vari, per volgersi a quanto arriva dagli uomini. È inevitabile innamorarsi della Parola di Dio quando c’è il vivo desiderio di conoscerla, comprenderla e incarnarla nel cuore.
I laici hanno maggiori giustificazioni davanti a Dio quando non viene spiegata la sua Parola eterna. È veramente eterna e immutabile, lo afferma Gesù: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Mt 24,35).
Ogni parrocchia è un luogo di santificazione ma questo molti lo hanno dimenticato. È un luogo di formazione ma c’è molta distrazione ed è più facile operare nel sociale dove lo sforzo è minimo e i consensi garantiti.