Mercoledì 10 settembre 2014Â
23ª Settimana del Tempo Ordinario
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Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
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+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il Regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’Uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel Cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti». Parola del Signore
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Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Le Beatitudini rappresentano la sintesi del Vangelo, il culmine della predicazione di Gesù e la carta d’identità del cristiano. Un seguace di Gesù senza Beatitudini è sprovvisto degli elementi essenziali per poter entrare in comunione con Lui.
Ma non si arriva immediatamente alla pratica di queste esigenti Beatitudini, c’è un cammino da percorrere e se prima non si inizia non ci sarà mai la vera conversione. È facile cadere in una valutazione illusoria sul proprio stato spirituale, anche se in buonafede non è una giustificazione sufficiente.
Si deve avere la consapevolezza che si è sempre in cammino, nessuno deve considerarsi appagato né fare sempre il minimo.
Oggi sono presenti più dottrine nella Chiesa, domina quella più mondana, più vicina al protestantesimo per la sua facilità di applicazione. Afferma che non esiste il peccato, tutti sono salvi ma non vengono a spiegarci cosa voleva dire Gesù con le Beatitudini!
Se sono salvi perché devono compiere sforzi immani nel praticare le Beatitudini? Infatti non si sentono persecuzioni tra i protestanti come invece avviene ai cattolici che seguono fedelmente il Vangelo.
Le Beatitudini sono anacronistiche per molti cristiani, soprattutto per i teologi di questo mondo. Sono superate, antiquate e nell’insegnamento risultano inopportune perché fuori tempo. Gesù però ha detto che le sue parole non passeranno mai, da quando le ha pronunciate dovranno restare immutabili per l’eternità . Chi manipola la sua Parola non viene da Dio.
Le Beatitudini riportate da San Luca sono quattro non come San Matteo, nella redazione di oggi ci sono quattro Beatitudini che si aggiungono a quattro “guaiâ€. Gesù chiama beati i poveri, quelli che sono alla ricerca della giustizia, che soffrono e che sono perseguitati dai cattivi. Sono beati perché soffrono con grande spirito di sopportazione, soffrono e amano senza cercare alcuna vendetta.