+ VANGELO (Lc 4,38-44)
Mercoledì 4 settembre 2019
XXII Settimana del Tempo Ordinario
+ VANGELOÂ (Lc 4,38-44)
È necessario che Io annunci la buona notizia del Regno di Dio anche alle altre città ; per questo sono stato mandato.
+Â Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e Lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a Lui. Ed Egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demoni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma Egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era Lui il Cristo. Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle Lo cercavano, Lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che Io annunci la buona notizia del Regno di Dio anche alle altre città ; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Anche in questo brano del Vangelo viene rilevata la connessione tra la malattia e la presenza dei diavoli nelle persone ammalate. Chiaramente le malattie non scaturiscono solo dall’intervento dei diavoli, numerose sono volute da loro e agiscono dove non c’è Dio. La prova ce la offre proprio Gesù.
«Tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a Lui. Ed Egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demoni».
La presenza dei diavoli in una persona è sempre misteriosa, ingannevole, silenziosa per lungo tempo. Non vogliono svelare la loro presenza per evitare di allarmare e nel loro silenzio arrecano alle persone che non pregano, disturbi fisici di varia natura.
Nella malattia, oltre alle visite mediche e l’assunzione di medicine, i credenti devono chiedere al Sacerdote preghiere e benedizioni, ed è in questa fase che si comprende la causa della malattia, se di natura demoniaca o se sono presenti patologie.
La benedizione del Sacerdote è potente e i diavoli non resistono, come anche si ribellano quando le sue mani consacrate toccano la testa dell’ammalato.
In molti casi permane la necessità delle medicine ma con le frequenti preghiere di liberazione e la recita del Santo Rosario, si affretterà la guarigione.
I sintomi della presenza dei diavoli si confondono con quelle delle malattie, spesso le cure mediche e le medicine non risolvono nulla, sono determinanti le preghiere di liberazione di un Sacerdote. Molti ammalati hanno fatto esami approfonditi e costosi senza scoprire nulla delle loro malattie.
È confermato anche negli esorcismi che i diavoli si nascondono spesso dietro le malattie, è una presenza reale e quando si prega intensamente, molte malattie svaniscono nel nulla. La persona che soffre deve rinunciare ogni giorno allo spirito medianico e pregare con intensità e fiducia.
Come leggiamo sopra, si presentarono da Gesù infermi affetti da varie malattie, erano considerati ammalati da tutti e non posseduti, intanto dietro quelle malattie c’era l’azione dei diavoli. Lo afferma Gesù. Non erano riconosciuti come posseduti dai parenti, ma ammalati e non avevano reazioni incontrollate. Intanto «da molti ammalati uscivano anche demoni…».
Dio non vuole questo, viene permesso da Lui in coloro che commettono abomini e lo fa per scuoterli e salvare le loro anime.
Dio lascia liberi tutti gli uomini che contano fin troppo su se stessi e li osserva «dispiaciuto» per le strade sbagliate che intraprendono, dopo averli avvertiti in molti modi senza ottenere una risposta ragionevole.
Rimangono determinati a fare da soli e si ritrovano in compagnia dei diavoli che li accompagnano verso la dannazione.
Da questa sicurezza nascono sofferenze profonde, confusioni e sbandamenti, lasciando ai diavoli le porte aperte per fare quello che vogliono, soprattutto di ispirare pensieri sbagliati, anche per continuare ad illudere e a condurre sempre più lontano dalla vera spiritualità .
I diavoli lentamente prendono potere sulla persona ingannata e si insinuano con abilità ingegnosa, facendo credere il contrario della verità e rendendo le stesse persone molto sicure dei loro abbagli anche nelle decisioni importanti.
L’azione dei diavoli è persistente dove non c’è la preghiera, l’amore, la verità e la giustizia!
Ancora più potente è Gesù Cristo, non dimentichiamolo e lasciamolo agire in noi!
Permettiamogli di intervenire nella nostra vita, innanzitutto con la consacrazione al suo Cuore Sacratissimo, poi rivolgendoci a Lui in tutte le circostanze, anche quelle che sembrano piccole ma che forse nascondono qualche trappola pericolosa.
Gesù imponeva le mani sugli ammalati e quelli che erano disturbati dai diavoli li liberava e guariva perché avevano Fede in Lui. Lo pregarono per la suocera di Pietro e Gesù «si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò».
Comandò alla malattia di scomparire e così avvenne, questo fatto è meraviglioso. La donna «subito si alzò in piedi e li serviva».
Quando le folle cercavano Gesù, Lui andava incontro per aiutare, «imponeva su ciascuno le mani e li guariva». Gesù guariva tutti quelli che Lo cercavano e chiedevano aiuti, non è un dettaglio marginale, significa che oggi è sempre accogliente, vuole ascoltare le invocazioni di aiuto per donare Grazie speciali.
Gesù guariva i malati e li liberava da ogni male. La malattia causa molta afflizione alle persone più deboli, ma Gesù è sempre pieno di attenzioni per i malati e si interessa di ciascuno di loro personalmente, perché per Lui ogni persona è unica.
Ogni uomo è sempre bene accolto da Gesù, ed è amato da Lui con il rispetto ineguagliabile che merita sempre la persona umana.
Tutti i cristiani sono chiamati ad aiutare ogni prossimo e ad amare come faceva Gesù.
Servire tutti con amore, trattarli come li avrebbe trattati Gesù al nostro posto, con la stessa stima, col medesimo rispetto, ciascuno singolarmente, avendo presenti le sue peculiari circostanze, il suo modo di essere, la situazione in cui si trova, senza confezionare per tutti la stessa ricetta.