VANGELO (Lc 21,34-36)

Sabato 29 novembre 2014

34ª Settimana del Tempo Ordinario

 Gesù che parla alla gente

NOVENA DELL’IMMACOLATA (1° GIORNO)

 

+ Vegliate, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’Uomo». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il capitolo 21 di San Luca che abbiamo meditato in questi giorni è un’articolata profezia degli avvenimenti che si verificheranno nel mondo e saranno la risposta di Dio alle prevaricazioni degli uomini sanguinari, intenti a scatenare guerre per il potere e l’arroganza che li avvolge.

Solo l’inizio del capitolo 21 si riferisce ad un altro fatto che abbiamo pure considerato e che in realtà avvia la discussione profetica. Sono i primi 4 versetti che raccontano dell’obolo lasciato nel Tempio dalla vedova povera e la precisazione di Gesù che apprezzò notevolmente il suo gesto. Parlavano del Tempio e Gesù prese spunto per dire alcune affermazioni scioccanti.

«”Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta”. Gli domandarono: “Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?”» (21,6-7).

Questa l’introduzione e poi Gesù descrive con parole che quasi illuminano gli avvenimenti futuri e li rendono come visibili ai discepoli che rimangono scossi. Il capitolo 21 dopo il versetto 7 è una narrazione profetica degli avvenimenti che dovranno accadere e si collocano sulla stessa linea della profezia di Fatima. Trovano ulteriore conferma nei 7 castighi dell’Apocalisse.

La Parola oggi ci invita alla vigilanza su tre fronti: è pericoloso appesantire il cuore con i piaceri effimeri della vita disordinata.

“State attenti a voi stessi”, infatti molti si preoccupano dei familiari, spesso anche eccessivamente e passionalmente, mentre non pensano all’anima. Chi pensa solo agli altri per affetto o compiendo comportamenti sbagliati, non rimane attento a se stesso, lascia scivolare la sua vita e non si accorge più dei suoi errori e della vita peccaminosa che conduce.

Bisogna stare attenti e vigilare per non fare appesantire i cuori dalle “dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita”.

Le dissipazioni sono molte pericolose, esse indicano la perdita del controllo di sé, manifestano una vita incentrata sulle sregolatezze, intemperanze, vizi ed immoralità. Il dissipatore è chi ha sperperato tutto il bene che possedeva, non ha curato la dignità della sua persona e ha preferito perdere piuttosto che vincere l’eternità di gloria.

Le ubriachezze non indicano solo le sbornie, il termine conduce ad un significato più ampio e indica tutto ciò che è sfrenatezza. L’agitazione è sintomo di mancanza di pace interiore, inevitabilmente si vive nell’esaltazione che non porta necessariamente una chiara visibilità del dramma, si può rimanere riservati ma avere nella mente una grande esaltazione di sé. Così si arriva all’intontimento, alla non comprensione della realtà e di se stessi.

Gli affanni della vita sono tutti quelli che si contrappongono all’armonia che scaturisce dalla vera vita spirituale. È affannato chi non è appagato e cerca sempre qualcos’altro, non sa cosa ma rimane alla ricerca e non troverà mai dove non c’è Dio, quello che può donare solo Dio.

Gesù ci dice pure una frase che và precisata: “Vegliate in ogni momento pregando”. È già difficile vegliare figuriamoci pregare in ogni momento, però Gesù ci indica che si può pregare con la vita oltre che con la mente: la nostra vita deve diventare preghiera, praticando in ogni circostanza le virtù e compiendo ogni cosa per Amore di Dio.

Il lavoro, lo studio, il viaggio, la pazienza con i familiari ed altri, i sorrisi, l’amicizia, la sincerità, l’onestà, la disponibilità, l’accoglienza gioiosa delle persone che ci fanno del male, i pensieri puri, la retta intenzione, ecc., tutto questo se fatto per Amore di Dio è preghiera.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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