+ VANGELO (Lc 17,7-10)
Martedì 14 novembre 2017
XXXII Settimana del Tempo Ordinario
+Â VANGELOÂ (Lc 17,7-10)
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.
+Â Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà , quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavolaâ€? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tuâ€? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fareâ€Â». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La mancata conoscenza personale induce naturalmente ad avere una grande considerazione di tutto ciò che si compie, sia per la mancata guida della coscienza sia per il libero sfogo della superbia. Anche senza volerlo. La coscienza non è attiva nel significato completo, perché sempre svolge la sua attività ma non viene interpellata o è indirizzata altrove.
Un agire diverso dalla considerazione che ci invita ad avere Gesù. Ci dice di considerarci servi inutili, non in modo dispregiativo, questa è la convinzione delle anime buone che conoscono Dio e trovano la loro giusta collocazione nel piano divino.
Non ci dice che siamo una nullità , Gesù non vuole offenderci e spiego meglio questo passaggio. Le persone insignificanti non producono nulla di buono, sono dedite al male, non si preoccupano dell’agire onesto e della coscienza. Queste persone non cercano il Regno di Dio e vivacchiano quasi sempre come vegetali, pronti a sfruttare le opportunità poco nobili.
Gesù invece parla di servi inutili in riferimento ai cristiani operativi e pieni di dignità , sono questi i veri seguaci del Signore.
Danno buoni esempi e fanno apostolato con libri spirituali o con la preghiera, si trovano in un cammino di Fede apprezzato da Gesù e amano la Madonna con grande devozione. Questi autentici seguaci del Vangelo come principale impegno assumono quello di aiutare Gesù nella salvezza delle anime e si impegnano con amore e sacrifici per far conoscere il Signore della vita.
Sono cristiani da apprezzare e da imitare, però potrebbe nascere in qualcuno lo spiritello di vanagloria, per questo Gesù dà un metodo per fermare questa tentazione, indicandolo come servo inutile. Servo perché collabora fedelmente alla diffusione del Vangelo, ed è inutile perché da sé non vuole intraprendere nulla e riconosce in Dio la sua guida.
Siccome era chiamato come vero seguace di Gesù a compiere determinate buone opere, eseguendole diventa uno che ha svolto quanto gli spettava, non ha fatto altro di diverso, non ha intrapreso iniziative personali ma ha seguito la Volontà di Dio.
In questo senso è un servo inutile per sé, ma grande davanti a Dio.
Inoltre, bisogna considerare che spesso gli altri esprimono lodi ai veri seguaci di Cristo, avviene anche questo oltre le persecuzioni da parte dei cattivi e nemici di Dio. Le lodi possono danneggiare il cammino di Fede se non c’è la vigilanza e non si dà a Dio quello che viene da Lui.
Considerarsi servi inutile allora diventa un atto di santa umiliazione, e c’è maggiore lucidità nel rifiutare gli onori del mondo e rimanere al proprio degno posto. Il pensiero di fare quello che Gesù ci indica è un grande mezzo di rinnegamento e di santificazione, oltre ad umiliare la propria superbia si rimane con i piedi per terra, senza esaltazioni e con la convinta operatività di obbedire a Gesù.
Convincersi di essere un servo inutile davanti al Signore è un grande mezzo di santificazione, non solo perché cresce e si potenzia la capacità del controllo della propria volontà , c’è inoltre una grande disponibilità a lasciare a Dio il primo posto e si chiede ogni giorno a Lui di guidare la nostra vita.
La svolta nel cammino spirituale arriva quando effettivamente si compie quello che vuole Dio, e per questo Lui ci considera necessari e grandi!