+ VANGELO (Lc 16,1-8)
Venerdì 6 novembre 2015
XXXI settimana del Tempo Ordinario
+ VANGELO (Lc 16,1-8)
I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrareâ€. L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa suaâ€. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?â€. Quello rispose: “Cento barili d’olioâ€. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquantaâ€. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?â€. Rispose: “Cento misure di granoâ€. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottantaâ€. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
È facilmente riscontrabile quello che dice Gesù, i figli di questo mondo hanno attivata nell’intelletto una marcia in più, si tratta però di qualcosa di brutto, lo voglio precisare subito. È una marcia in più disonesta, calcolatrice, corrotta, immorale, senza verità .
Non voglio affatto condannare i figli di questo mondo lontani da Gesù, al contrario desidero ardentemente la loro conversione.
Purtroppo è una inconfutabile realtà e si nota continuamente. Quelli che sono più vicini ai diavoli hanno una lucidità più acuta, quasi un doppio pensiero, non solamente perché tale è veramente, ma è doppio anche per la capacità di pensare una cosa e dirne un’altra, l’opposto. Come un doppio motorino sempre attivo e non si ferma.
Un doppio tragico pensiero. Questo l’ho compreso davanti al Tabernacolo circa venti anni fa.
Anche i buoni sono in grado di riflettere speditamente, ma non pensano di attuare uno stile di vita falso, essi sono maggiormente trasparenti e semplici. Invece dove è assente la semplicità c’è sempre una certa dipendenza dalle negatività sataniche e la preghiera del Santo Rosario deve recitarsi con maggiore frequenza.
I buoni si sforzano di cambiare vita e Gesù li benedice, si impegnano e compiono qualcosa in più per migliorarsi, quindi stanno maggiormente attenti a non dire falsità e a non commettere peccati intenzionali. Peccano per debolezza la maggior parte, ma sono credenti che si confessano e ricominciano una nuova vita con l’impegno di lottare le loro debolezze.
I figli di questo mondo pensano quasi sempre come fare per ingannare gli altri, cosa fare per trarre profitto in qualsiasi circostanza.
Gli amici autentici li riconosci nel bisogno, in questa necessità i buoni intuiscono tutto, conoscono quelli che li amano senza temere nulla.
La condizione dei lontani da Dio è drammatica, essi si trovano privi di luce ma presumono di stare dalla parte della verità e di essere perfetti. Pensate ai testimoni di Geova o a quanti appartengono alle sètte sataniche. Tutti loro sono convinti di fare tutto bene e che le loro opere sono quelle vere.
I figli di questo mondo non conoscono la verità e la gioia, sono sempre ottenebrati dall’oscurità e tutto è sbagliato nella loro vita.
Gesù oggi dice che “il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezzaâ€. Non loda la disonestà dell’amministratore ma il suo modo di gestire la sua vita, l’acutezza maligna di ottenere molto denaro organizzando una grande truffa. La sua perspicacia mette in evidenza Gesù, ma condanna il suo operare.
La furbizia dell’amministratore disonesto appartiene esclusivamente ai figli di questo mondo.
Anche oggi leggiamo una rivelazione di Gesù a Luisa Piccarreta, precisamente del 1904 e la sintesi del contenuto afferma questo: “Sconvolgimenti che dovrà soffrire la Chiesa prima del suo trionfoâ€.
«…In un lampo ho visto tutta la Chiesa, le guerre che devono subire tra loro i Religiosi e che devono ricevere dagli altri; le guerre tra le società ; pareva un parapiglia generale. Pareva pure che il Santo Padre (San Pio X) doveva servirsi di pochissime persone Religiose, tanto per ridurre nel buon ordine lo stato della Chiesa, i Sacerdoti ed altri, quanto per la società in questo stato di sconvolgimenti.
Ora, mentre ciò vedevo, il benedetto Gesù mi ha detto: “Credi tu che il trionfo della Chiesa sia lontano?â€.
Ed io: “Certo, chi deve vedere rimettere l’ordine a tante cose scompigliate?â€.
E Lui: “Anzi, ti dico che è vicino, è uno scontro che deve succedere, ma forte, e perciò lo permetterò tutto insieme, tra i Religiosi e i secolari, per abbreviare il tempo. Ed in questo brutto scontro di scompiglio forte succederà lo scontro buono e ordinato; però, in uno stato di mortificazione tale che gli uomini si vedranno perduti, darò loro tanta Grazia e lume da conoscere il male e abbracciare la Verità , facendoti soffrire anche per questo scopo.
Se con tutto ciò non mi daranno retta, allora ti porterò in Cielo e le cose saranno ancor più gravi e andranno un po’ più per le lunghe per il desiderato trionfoâ€. (Vol. 6°, 15-08-1904)».