+ VANGELO (Lc 14,12-14)

Lunedì 31 ottobre 2016

XXXI Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Lc 14,12-14)

Non invitare i tuoi amici, ma poveri, storpi, zoppi e ciechi.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù con queste parole vuole come sempre elevare verso le altezze spirituali gli ascoltatori e tutti quelli che si mettono alla sua sequela.

Presenta un passaggio interpretativo da compiere e che non è naturale per la persona bloccata in una condizione impulsiva. Richiede uno sforzo spirituale ed è indispensabile capire perché bisogna farlo con la luce della Fede.

La Parola oggi ci aiuta a riflettere sulla sostanziale differenza tra l’agire impulsivo e quello spirituale.

Quello impulsivo si capisce bene che nasce dallo spirito corrotto dell’uomo, vuole ottenere ciò che appaga l’orgoglio e che lo rende vulnerabile, in qualche modo è schiavo dei vizi perché non nobilita le sue azioni.

La persona impulsiva è priva di equilibrio, Gesù non approva le sue opere e queste rimangono esclusivamente umane.

Però la persona impulsiva si trova come tutti i peccatori nella facile possibilità di cambiare mentalità e di cominciare a controllare i pensieri, per gestirli con la preghiera, aiutata dalla riflessione e illuminata dalla Fede.

Senza questa importante decisione, continua a vivere disordinatamente e a sbagliare con quanti sono vicini: in famiglia, al lavoro. Sbaglia anche nelle valutazioni banali ma che richiedono una scelta superiore alle sue capacità interpretative.

Gesù ci presenta due comportamenti che compiono due tipologie di persone, che posso classificare in emotive e riflessive.

La persona emotiva è irriflessiva, tranne in quelle cose già conosciute e che forse ne ha fatto dolorosa esperienza. Per il resto si lascia guidare da ogni pensiero orgoglioso e negativo che arrivano alla mente, ma si illude di fare tutto bene. Anzi, meglio degli altri.

Riporto un insegnamento bellissimo di Gesù dato a Luz de Maria il 23 ottobre e che in passato vi ho presentato più volte.

“Lo stolto, nella sua stoltezza giunge ad essere il difensore della sua stessa stupidità e, privo di saggezza, non riesce a vedere né a distinguere il male dal bene e le contraddizioni dell’umanità lo fanno restare nell’oscurità totale, essendo pietra di inciampo per sé stesso e per i suoi”.

Lo stolto è sconsiderato nelle sue azioni e la sua migliore arma è la bugia per ingannare, senza capire che danneggia se stesso.

Queste parole di Gesù vanno meditate lungamente per assimilare il concetto più intrinseco, e chi comprende questo insegnamento del Signore vede cadere le squame dagli occhi: comincia a vedere la realtà come essa è realmente.

La persona impulsiva e priva di spiritualità cerca la visibilità, l’apprezzamento degli altri, invita a cena non per stare in piacevole compagnia di amici e parenti, ma per ricevere qualcosa in cambio, anche per sentire apprezzamenti e adulazioni.

Ogni persona è soggetta a queste miserie, solo il cammino di Fede permette di eliminarle o almeno di minimizzarle. Liberarsi da queste miserie è una rinascita spirituale, la conquista della libertà intellettuale e la mente ragiona illuminata dalla Grazia di Dio, così pondera tutto con oculatezza e prudenza.

Una persona cambia vita nel momento in cui lascia operare nella sua persona lo Spirito Santo, ma non è una trasformazione calcolata come può fare per altre cose. È la vicinanza a Gesù a permettere al Signore di agire nell’anima che Lo cerca e che desidera cambiare veramente.

L’esempio portato oggi da Gesù è eloquente, presenta l’atteggiamento di chi cerca gli elogi degli altri, e chi invece trova nei poveri e nei sofferenti una gratificazione bellissima. Questo non significa che non si dovranno più invitare a casa amici, parenti e ricchi, bisognerà valutare con quale spirito si organizzano gli incontri e le cene.

Ognuno rimane sempre libero di agire come crede, Dio non mette limitazioni, ma le conseguenze bisogna pure valutarle.

Certo, lo stolto riesce a ingannare se stesso e gli altri, come conseguenza c’è il dramma di allontanarsi sempre più da Gesù e rimanere solo.

La persona riflessiva che prega bene fa altre scelte e si lascia guidare con docilità dallo Spirito Santo, non cerca visibilità né vuole imitare le grandezze dei mondani che ingrassano di superbia al solo pensiero di riuscire a fare più degli altri, soprattutto quando invitano a cena per ricevere elogi e congratulazioni.

La ricompensa l’hanno già ricevuta dai commensali e non potranno più aspettare nulla da Gesù, né la Madonna potrà più aiutarli.

Oggi Gesù ci insegna che dobbiamo fare tutto nella vita per ricevere lodi da Lui, oltre le grandi ricompense che non ci fa mancare mai!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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