VANGELO (Lc 10,1-9)

Martedì 26 gennaio 2016
III Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 10,1-9)
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il Regno di Dio”». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Si continua a discutere animatamente sul ddl delle unioni civili e quanto da esse ne consegue. Perché non è solamente questa proposta di legge a scuotere la Costituzione italiana e la morale della Chiesa, si tratta di un’ulteriore violazione dell’essere umano che soprattutto i politici atei o dediti a pratiche immorali pretendono di ottenere, infischiandosene della moralità.
D’altronde cosa ci si può attendere da quanti non credono in Dio o sono cattolici di facciata e le loro opere testimoniano i contorcimenti?
Ieri il cardinale Bagnasco ha precisato la posizione della CEI, evidenziando che non c’è alcuna spaccatura e che la linea che segue è quella della Chiesa. Ricorda che “i bambini hanno diritto di crescere con un papà e una mamma” perché “la famiglia è un fatto antropologico, non ideologico”, e lo fa citando le parole di Papa Francesco.
Non nomina mai il Family Day né il ddl sulle unioni civili ma spiega che “i credenti hanno il dovere e il diritto di partecipare al bene comune con serenità di cuore e spirito costruttivo”.
Bagnasco non parla “contro” le unioni civili omosessuali ma piuttosto dice: «Costituiti messaggeri e araldi del Vangelo della famiglia e del matrimonio, non solo crediamo che la famiglia è “la Carta costituzionale della Chiesa”, ma anche sogniamo un “Paese a dimensione familiare”, dove il rispetto per tutti sia stile di vita, e i diritti di ciascuno vengano garantiti su piani diversi secondo giustizia”».
In pratica l’auspicio è che prevalga esclusivamente il bene dei figli.
Però lascia una porta aperta quando afferma: “Diritti di tutti, ma su piani diversi”.
È chiaro nell’affermare che i vescovi non vogliono che le unioni siano equiparate al matrimonio tra uomo e donna, la “confusione” di cui parlava il Papa. Precisa che la CEI non accetta la stepchild adoption prevista nel ddl. Questo termine mascherato permette l’adozione del figlio del coniuge.
Ancora Bagnasco: «Sul fronte vitale della famiglia si è accesa una particolare attenzione e un acceso dibattito. È bene ricordare che i Padri costituenti ci hanno consegnato un tesoro preciso, che tutti dobbiamo apprezzare e custodire come il patrimonio più caro e prezioso, coscienti che “non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”».
«In questo scrigno di relazioni, di generazioni e di generi, di umanesimo e di grazia, vi è una punta di diamante: i figli. Il loro vero bene deve prevalere su ogni altro, poiché sono i più deboli ed esposti: non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre; hanno diritto ad ogni precedenza e rispetto, sicurezza e stabilità. Hanno bisogno di un microcosmo completo nei suoi elementi essenziali».
Non c’è altro mezzo per fermare questo massiccio attacco alla morale e alla dignità della famiglia tradizionale, se non il ricorso alla preghiera. È soprattutto il Santo Rosario a frenare i progetti di satana e spesso anche a demolirli, dipende dall’intensità della preghiera e dalla costanza nel recitarlo.
Ieri con grande piacere ho letto che il Santo Rosario trasmesso ogni giorno alle 18 in diretta da Lourdes su Tv2000 viene seguito da alcuni milioni di credenti. Questo il contenuto di un articolo: «Il Rosario in diretta da Lourdes conquista l’Auditel. Ascolti record: nel 2015 la media è stata del 4,12%, con un picco del 6,79%. Un successo arrivato in silenzio. E forse non poteva che essere così. Una specie di piccolo miracolo televisivo che si ripete ogni giorno, alle 18.
Tra telefilm, telegiornali e sitcom c’è una rete che fa registrare ascolti da generalista: Tv2000. L’emittente della Conferenza episcopale italiana è in continua crescita: in un anno (dal 2014 al 2015) gli ascolti sono aumentati del 16,2%. Ma il vero caso nel caso è rappresentato dal Rosario mandato in diretta da Lourdes.
È in quel momento che lo share della rete fa clamorosi passi in avanti, andando molto spesso a battere gli ascolti di canali, non solo nativi digitali (Rai Movie, La5, Real Time, per dire), ma anche i primissimi tasti del telecomando.
Nel 2015 la media del “Rosario” è stata del 4,12%, con un picco del 6,79%. Numeri a cui farebbe volentieri la firma La7, ad esempio, da anni in affanno nel suo pomeriggio al momento affidato a serie non proprio tra le più accattivanti come “L’ispettore Barnaby” e “Il commissario Cordier”, che si stabilizzano il più delle volte tra l’1 e il 3% (scarso). Ma anche percentuali che mettono spesso in difficoltà reti come Rai2, Italia 1 e Rete4.
Il fenomeno poi diventa ancora più sorprendente se si considera la semplicità dell’idea: un paio di telecamere (letteralmente due) che -senza particolari sforzi di regia- inquadrano la famosa Grotta per mezz’ora, durante il Rosario, appunto.
Un altro segno che -sarà per l’argomento, sarà per il pubblico- la religione in tv funziona».
Tutti quelli che recitano il Santo Rosario in qualunque momento della giornata, acquisiscono nuove forze, maggiore lucidità, una volontà determinata nel fare il bene, la facilità nella pratica delle virtù, una profonda spiritualità, un amore che aumenta sempre più verso Gesù Cristo.
Abbiamo molti motivi per recitare più Corone del Rosario ogni giorno, basta organizzarsi e stabilire i tempi per la recita.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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