+ VANGELO (Gv 3,13-17)
Lunedì 14 settembre 2015
XXIV settimana del Tempo Ordinario
ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
+ VANGELO (Gv 3,13-17)
Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Nessuno è mai salito al Cielo, se non Colui che è disceso dal Cielo, il Figlio dell’Uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo, perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il Signore annuncia in varie occasioni che chi desidera seguirlo davvero da vicino, dovrà affrontare gli attacchi di quanti si mostrano nemici di Dio, e finanche di coloro che, pur essendo cristiani, non vivono con coerenza la loro Fede.
Nel suo cammino verso la santità il cristiano troverà a volte un clima di ostilità , che il Signore non esitò a definire con la parola persecuzione. Nell’ultima delle Beatitudini Gesù ci dice: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei Cieli†(Mt 5,3-12).
La particolarità di questa festa che spiega, comunque, nella stessa parola la sua origine, è l’oggetto stesso della devozione, perché i fedeli vengono invitati ad esaltare la croce. Non intendo solamente la Croce di Gesù, comprensibile e doveroso esaltarla per il significato infinito. In questa festa ci troviamo ad esaltare le croci della nostra vita, quelle di ogni giorno.
Ma è possibile esaltare le croci che ogni giorno ci causano sofferenze, amarezze, persecuzioni? È possibile.
Celebrando il mistero di Gesù noi celebriamo anche il mistero della nostra Fede, il fatto che esistiamo, quindi partecipiamo alla Vita di Gesù.
Rimane sempre difficile esaltare la propria croce, una vita stressata e piena di patimenti. Ogni giorno ci sono numerose sofferenze da affrontare, sia per chi lavora sia per chi non lavora, c’è sempre un carico da portare. Nessuno è contento di vivere in famiglia con persone che non hanno rispetto, non sono sincere, non sono trasparenti e si nutrono di amor di sé.
È una continua crocifissione per i buoni che sorvolano per evitare continui litigi, e pregano per la conversione di familiari e colleghi di lavoro insoddisfatti e sempre pronti a giudicare tutto. È una grande mortificazione fare silenzio quando ci sarebbe da spiattellare le incoerenze e le falsità di quanti pensano solamente a se stessi e ignorano le necessità dei familiari.
Quindi, come è possibile esaltare la Croce di Gesù che è piena di significati e di effetti, insieme alla nostra croce fatta di afflizioni?
Qui sta la nostra Fede, qui noi siamo benedetti rispetto a tutti i non credenti, perché essi si ribellano furiosamente alle loro croci, mentre noi con la preghiera e guardando Gesù Crocifisso, riusciamo a rimanere sereni e sicuri che Dio cambierà il male in bene.
Tutto quello che oggi ci affligge e ci causa sofferenze spesso dolorosissime, domani potrà diventare felicità perché Gesù non vuole che i suoi seguaci rimangano nella tribolazione e nel tempo opportuno, li libererà da ogni croce e afflizione. È stato sempre così!
Dobbiamo nutrire una profondissima fiducia in Gesù, consacrarci ogni mattina al suo Cuore e al Cuore Immacolato di Maria, offrendo ogni sofferenza e rimanendo sereni come se la Grazia fosse già arrivata.
Nessuno si abbatta mai, è questa la vera sconfitta. Pregate sempre il Santo Rosario e una grande forza spirituale vi risolleverà .
È impossibile accettare di portare le proprie croci se non c’è l’aiuto di Gesù e di Maria, se prima non si comprende il significato della Croce.
Ecco il nostro trionfo, verrà prima o poi il tempo della giustizia di Dio per tutti coloro che la invocano: non resteranno mai delusi.