+ VANGELO (Gv 20,24-29)
Lunedì 3 luglio 2017
XIII Settimana del Tempo Ordinario
San Tommaso Apostolo
+ VANGELOÂ (Gv 20,24-29)
Mio Signore e mio Dio!
+Â Dal Vangelo secondo Giovanni
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il dubbio dell’Apostolo Tommaso non è lo stesso di tutti i cristiani che in un momento della loro vita si ritrovano senza certezze spirituali e cadono nell’abbattimento. Non tutti ma quasi tutti i cristiani nella vita hanno fatto l’esperienza dell’abbattimento spirituale.
Questo avviene quando si perde di vista il Signore, non si vede più con gli occhi della Fede e si perde ogni certezza in Dio.
Tommaso nella sua caduta spirituale racchiude sia il dubbio che l’abbattimento, si trova in una condizione penosa e non sa come uscirne. Però ama ancora Gesù, il suo Maestro e rientra al Cenacolo per restare con gli altri Apostoli.
Tommaso si salva e non abbandona il gruppo per la perseveranza nella sofferenza più atroce, non si smarrisce perché è buono e non agisce con malizia. Non pensa a se stesso anche se il suo rifiuto nell’accettare la Risurrezione del Signore evidenzia l’affermazione della sua opinione, contro la testimonianza di dieci uomini assolutamente autentici.
Il suo pensiero è fisso su un dubbio che stranamente non vuole lottare e non accetta neanche la testimonianza degli altri dieci Apostoli: “Abbiamo visto il Signoreâ€. Cosa può aver accecato uno dei più intimi seguaci di Gesù che aveva assistito a miracoli portentosi?
È sufficiente un solo pensiero per devastare la vista spirituale e nel caso di Tommaso è concreto questo aspetto. Si convince che Gesù non poteva risorgere e non cambia parere, neanche dinanzi a dieci testimoni che lo rassicurano.
Ci sarà anche un po’ di orgoglio, prevale comunque la convinzione che si ritrova nella mente e non riesce ad allontanare, non è capace di accogliere una notizia sensazionale: Gesù è vivo! Tommaso non si accorge neanche dello stato d’animo cambiato degli altri Apostoli, della loro allegria, della felicità che ha preso il posto dello scoraggiamento.
Non si tratta di sentimenti che sono reazioni affettive intense, in coloro che hanno visto il Signore è avvenuta la loro risurrezione.
Come ho scritto sopra, molti cristiani cadono nell’abbattimento, nella confusione più cruda, e si lasciano guidare dai pensieri negativi.
Senza la vera preghiera giornaliera che inizia la mattina e che deve sostenere parte della giornata, non si ha la forza per resistere alle tentazioni, per controllare i propri pensieri negativi, per agire animati da una Fede profonda e portatrice di gioia, pace, felicità .
L’abbattimento è sempre dietro l’angolo… nessuno si consideri sicuro della sua Fede o sicuro innamorato di Gesù.
Tommaso ci mostra che si può restare tre anni con una grande Fede in Gesù e poi crollare all’improvviso.
Vigilate e pregare con grande amore in molti momenti della giornata, stabilite delle ore da dedicare a Gesù e a Maria e osservatele mettendo da parte ciò che effettivamente non è importante. Per non cadere nell’atroce dubbio quando arriva una sofferenza e non sapete come reagire.
Gesù e Maria sono sempre in attesa delle nostre preghiere, non per la Loro gloria, le preghiere servono a salvare le nostre anime!