+ VANGELO (Gv 2, 13-22)

Lunedì 9 novembre 2015
XXXII settimana del Tempo Ordinario

DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE

+ VANGELO (Gv 2, 13-22)
Parlava del tempio del suo corpo.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma Egli parlava del tempio del suo Corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La Sacrosanta Cattedrale Papale Arcibasilica Romana Maggiore del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista al Laterano, madre e capo di tutte le Chiese della Città e del mondo è la Cattedrale della diocesi di Roma, attualmente retta da Papa Francesco tramite il cardinale vicario Agostino Vallini.
È la prima delle quattro Basiliche papali maggiori e la più antica e importante Basilica d’Occidente. La Basilica e il vasto complesso circostante (comprendente il Palazzo Pontificio del Laterano, il Palazzo dei Canonici, il Pontificio Seminario Romano Maggiore e la Pontificia Università Lateranense) godono dei privilegi di extraterritorialità riconosciuti dallo Stato italiano alla Santa Sede che pertanto ne ha la piena ed esclusiva giurisdizione.
L’anniversario della dedicazione della Basilica, costruita dall’imperatore Costantino sul colle Laterano a Roma, fu celebrato, e a quanto sembra fin dal secolo XII, il 9 novembre. Inizialmente fu una festa solo della città di Roma. In seguito la celebrazione fu estesa a tutte le Chiese di rito romano per onorare la Basilica chiamata Chiesa -madre di tutte le Chiese dell’Urbe (di Roma) e dell’Orbe (del mondo), e come segno di amore e di unione verso la Cattedra di Pietro, che, secondo sant’Ignazio di Antiochia, “presiede a tutta l’assemblea della carità”.
Quest’anno la dedicazione cade in un momento di grande imbarazzo nel mondo cattolico, alle prese con le conoscenze sconvolgenti dell’enorme giro di denaro che circola dove dovrebbe regnare la povertà e la semplicità. Oggi Gesù ricorda a quanti lo hanno dimenticato: “Non fate della Casa del Padre mio un mercato!”.
Diventa inevitabilmente un mercato e un mestiere se si perde la coerenza al Vangelo e non si prega più bene e prolungatamente.
In questi giorni anche giornalisti e opinionisti sono dividi sulla pubblicazione di due libri che effettivamente suscitano sconcerto, perché leggendo documenti inconfutabili scopri che determinati Prelati si sono dimenticati del Vangelo e di Gesù Cristo.
di Questo ci rattrista molto, infatti sono innumerevoli le persone che stanno a contatto con loro e vedono lo stile di vita antievangelico. Scandalizza anche i fedeli laici e in molti può attivarsi la reazione di abbandonare la Chiesa. Di casi simili in passato ne sono avvenuti molti e in questo tempo diventa più immediato rifiutare la Chiesa, anche se a sbagliare sono gli uomini, la Chiesa invece rimane sempre Santa.
Oggi il Vangelo (2,17) riporta una citazione del Salmo 68: “Lo zelo per la tua casa mi divorerà”.
È evidente che lo zelo svanisce quando si perde Dio e il cuore pulsa fortemente attratto dal denaro e dai piaceri immorali.
Inevitabilmente il cuore non adora più Gesù se viene riempito di interessi umani che contrastano i Comandamenti.
Questa è la spiegazione della perdita del fervore e della noia che assale quando arriva il momento di pregare. Venendo meno ciò che alimenta la Fede, si avvertono sensazioni di stanchezza spirituale e non si ha voglia neanche di leggere ciò che riguarda Gesù e il Vangelo.
Questo è un segnale pericoloso che porterà inevitabilmente a perdere la Fede e a conoscere il baratro del traviamento.
Finché si è in tempo e c’è ancora una flebile luce che permette di ammirare il volto di Gesù, recitiamo il Rosario ogni giorno con fervore.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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