+ VANGELO (Gv 19,31-37)
Venerdì 8 giugno 2018
IX Settimana del Tempo Ordinario
Sacratissimo Cuore di Gesù
+Â VANGELOÂ (Gv 19,31-37)
Uno dei soldati gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
+Â Dal Vangelo secondo Giovanni
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato -era infatti un giorno solenne quel sabato-, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con Gesù. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Non serve a nulla recitare delle preghiere anche giornaliere se non c’è una sincera devozione a Gesù, a Colui che ha mostrato il Volto di Dio. L’abitudine di molti cristiani è quella di “direâ€Â delle preghiere, perché secondo loro “Dio conosce i bisogni di tuttiâ€.
È vero che Gesù ci conosce perfettamente come anche il futuro di tutto e tutti, proprio per la considerazione che il cristiano deve avere di Lui è imprescindibile adorarlo, ringraziarlo, invocarlo molte volte durante la giornata. Questo è il modo per assimilare il suo Spirito, i suoi sentimenti, ma alla base deve esserci la meditazione del Vangelo e degli scritti che spiegano la sua vita e le sue opere.
Bisogna unire questi due aspetti della spiritualità : la conoscenza della Persona di Gesù con lo studio della sua vita e le preghiere sincere.
Comprendere senza dubbi che Gesù è buono evidenzia sicuramente già una iniziale conoscenza di Lui, ma non deve essere solamente intellettuale, la convinzione dobbiamo avvertirla nel cuore per pregarlo interiormente in modo convinto e sicuro.
Quando Gesù afferma che con la Fede è possibile compiere opere ineseguibili per gli uomini, indica che solo con il suo intervento l’impossibile diventa facile. La nostra Fede in Gesù si forma gradualmente e con la dovuta cura, niente si sviluppa senza un nutrimento adeguato.
Ogni giorno ci si preoccupa di moltissime cose ma si trascura l’anima, non si cura come ci ha indicato Gesù e si lascia deperire, svigorisce lentamente e i segni sono abbastanza evidenti anche all’esterno. L’anima senza Gesù, senza la comunione con Lui, è inquieta, triste, insoddisfatta e frustrata.
A nulla servono i diversivi del mondo per appagare la sete dell’anima che ricerca Dio.
L’uomo senza Gesù è sempre alla ricerca di altro, ma il mondo non è la vera medicina. Gesù è l’unico che guarisce.
In questa solennità del Sacro Cuore dobbiamo soffermarci sull’importanza di conoscere bene Gesù, non con quelle letture veloci e vane, è essenziale meditare lungamente la sua Persona, cosa ha detto e quanto ha compiuto.
Oltre alla meditazione c’è la pratica dei propositi fatti, perché molti leggono il Vangelo e forse un po’ lo meditano, ma rimangono sempre con gli stessi punti deboli. Gesù è molto comprensivo e non li lascia soli, dona i suoi aiuti per agevolare la pratica delle virtù, ma se non si accolgono gli aiuti, si rimane in una condizione spirituale tiepida. È quella che non piace a Gesù.
Il suo Cuore è colmo all’infinito di bontà e spera nella conversione dell’umanità , vuole la felicità di ogni uomo e di ogni donna. È il miglior Padre che dona tutto se stesso per salvare i figli e desidera il meglio per loro, ma esige risposte concrete da noi, opere buone e costanti, non solamente parole vuote o una pratica religiosa apparente.
Quando si avverte nel proprio cuore un amore intenso verso il Signore e superiore a tutto il resto, ci si trova nel cammino spirituale. Non si deve trattare di un amore passeggero e passionale, quello che dura qualche ora, ma di un interesse intenso verso Lui.
L’amore verso Gesù non deve essere emotivo o impulsivo, un momentaneo sentimento fervoroso che svanisce a causa delle dissipazioni. Nel cristiano impegnato deve esserci invece quiete interiore e una proporzionata padronanza di sé.
Con questo impegno il cristiano scopre con maggiore meraviglia la bontà infinita del Sacro Cuore di Gesù e si immerge nel mare soave del soprannaturale. La vera scoperta dell’Amore di Gesù trasforma il cristiano, egli diventa una persona nuova e migliore, perché aumentano le virtù e i buoni pensieri, mentre si attenuano le inquietudine, le confusioni esistenziali e i pensieri strani.
Oggi consacriamoci al Sacro Cuore di Gesù e chiediamogli di trasmetterci i suoi sentimenti, di renderci mansueti, disciplinati e docili.
Il suo Cuore buono è più vasto dell’universo e attende i lontani, i più grandi peccatori e i tanti cristiani tiepidi che pregano poco o male.