+ VANGELO (Gv 15,9-11)

Giovedì 18 maggio 2017

V Settimana di Pasqua

 

 

+ VANGELO (Gv 15,9-11)

Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena.

 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato Me, anche Io ho amato voi. Rimanete nel mio Amore. Se osserverete i miei Comandamenti, rimarrete nel mio Amore, come Io ho osservato i Comandamenti del Padre mio e rimango nel suo Amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Un aspetto importante di questi pochi versetti del Vangelo è quello di scoprire che siamo amati da Dio. Tutti più o meno siamo a conoscenza che Dio ci ama, in molti però rimane una conoscenza razionale e non del cuore. Anche i diavoli sono a conoscenza che Dio ama le sue creature, però non accettano questa verità.

Non è sufficiente conoscere, è importante comprendere, anche scoprire quindi, che siamo amati da un Padre troppo affettuoso.

Gesù questo vuole spiegare in poche parole, e appare ripetitivo mentre trova difficoltà a far comprendere agli Apostoli che Lui e il Padre sono una cosa sola. Lo comprenderanno dopo la sua Risurrezione, quando Lo vedranno risorto e Onnipotente. Ma quando Gesù dice le parole di oggi nel Cenacolo ed essi ascoltano le sue parole, i loro cuori sono ancora induriti e non riescono a focalizzare quanto spiega il Signore.

In questo lungo discorso del Cenacolo, Gesù riassume il suo insegnamento e spera nella loro capacità di assimilazione ma le perplessità su alcune affermazioni forti li blocca e sono come paralizzati. Gesù riesce a fare la sintesi degli insegnamenti dati in tre anni ma loro appaiono storditi.

“Come il Padre ha amato Me, anche Io ho amato voi. Rimanete nel mio Amore”.

Parole semplici comprovate da molti miracoli ed insegnamenti non umani, parole che rimangono nella mente degli ascoltatori e non entrano nei cuori. Anche se la maggior parte dei Dodici ama profondamente Gesù, restano un po’ confusi e senza parole proprio nell’Ultima Cena, quando è alle porte il momento più tremendo della vita di Gesù.

Il Signore sintetizza tutti i suoi amorevoli discorsi e mostra il Comandamento dell’Amore, indicandolo come vitale per seguire Lui.

“Se osserverete i miei Comandamenti, rimarrete nel mio Amore, come Io ho osservato i Comandamenti del Padre mio e rimango nel suo Amore”.

La dottrina predicata da Gesù si fonda innanzitutto sull’Amore, non tanto sulla partecipazione o presenza fisica. Questa è necessaria quando ci si reca in Chiesa ma prima si devono osservare i suoi Comandamenti. Questa distinzione non è chiara a molti cristiani, per essere precisi anche a molti che ricoprono incarichi delicati all’interno della Chiesa.

Un dato che conferma quanto scrivo arriva dalla dichiarazione di un gesuita americano da poco tempo incaricato comeconsulente della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede. Un incarico delicato, ma questo sacerdote è famoso negli Stati Uniti per le sue posizioni a favore delle comunità dei cattolici Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).

«Quando Trump ha abrogato la legge di Obama che istituiva il “bagno transgender”, legge che imponeva alle scuole di consentire ai maschi che si sentissero femmine di frequentare i bagni, le docce, gli spogliatoi delle ragazze, e viceversa, il gesuita James Martin si è talmente risentito che ha scritto un tweet a 100.000 followers scrivendo le seguenti parole: “Gli studenti trans patiscono già tante offese.

Non fa male a nessuno che si consenta ai ragazzi di utilizzare il bagno delle ragazze e viceversa. È un affronto alla loro dignità di esseri umani»

Era già famoso negli Stati Uniti e questa dichiarazione lo consacrava sempre più come sostenitore di quanti vivono nell’immoralità, lui comunque è riuscito a sfiorare il limite della provocazione, sostenendo che “probabilmente alcuni Santi erano gay”. La sua deduzione è questa: “Una certa parte dell’umanità è gay. Anche una certa parte dei Santi poteva esserlo. Potresti essere sorpreso quando in Paradiso verrai salutato da uomini e donne Lgbt”.

Una tesi irrazionale se consideriamo proprio i dieci Comandamenti e le parole di Gesù che indicano come condizione la loro osservanza per la salvezza dell’anima. Mentre questo gesuita và oltre in modo sconsiderato e ipotizza la possibilità di diventare Santi nonostante la presenza dei peccati mortali.

È un’affermazione sconvolgente e piena di errori.

La dottrina della Chiesa dice tutt’altro, il Vangelo stesso indica che bisogna essere puri di cuore per vedere Dio. Mentre egli afferma che anche chi conduce una vita deviante in pieno contrasto con il sesto Comandamento, può diventare un Santo.

Il Vangelo di oggi pone come condizione per la salvezza eterna l’osservanza dei Comandamenti, anche della Confessione per chi pecca. Ma diventare Santi comporta una vita eroica, la pratica costante di tutte le virtù, la rinuncia del mondo, penitenze continue, la vita dedita alla preghiera e al bene del prossimo.

Gesù dice che dobbiamo dimorare nel suo Amore, questo è possibile solo a determinate condizioni, quando si rompe con la mentalità vecchia e senza morale per rinascere nello Spirito di Dio. È incompatibile la scelta del peccato considerato come un bene… con il dimorare in Dio.

Tutti i peccatori pentiti ricevono il perdono di Dio, non lo ottengono se non c’è la volontà di vincere la condizione peccaminosa.

La giustificazione data da questo gesuita è estremamente contraria al Vangelo, alla morale cattolica e nessuno ne chiede conto, nessuno lo richiama a rettificare le sue teorie che contrastano le Scritture. Libero di difendere quelli che hanno scelto l’omosessualità, ma deve spiegare perché pone questa difesa eccessiva e incompatibile con il suo essere cristiano, per giunta sacerdote.

Pensavamo di averle sentite tutte, che le eresie protestanti demolitrici anche del Sacramento della Confessione le avevano dette tutte, invece spunta un’ulteriore tesi che il peccato è relativo, non esiste, e se non esiste tutto è lecito. Anche di affermare tesi contrarie alla fede che si professa, manifestando implicitamente di amare quel tipo di vita.

Vedete come il mondo è sempre più sprofondato nelle tenebre e le parole che si dicono manifestano sfacciatamente non la Verità di Dio, è quella verità inventata da quanti non condividono il Vangelo di Gesù. Ogni persona tende alla gioia, la gioia che viene da Dio è possibile possederla se si scopre che il Padre ci ama e ci chiede di osservare la sua Parola.

Egli ci elargisce tante Grazie, a condizione se siamo o vogliamo diventare puri di cuore.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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