+ VANGELO (Gv 14,6-14)Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?

Mercoledì 3 maggio 2023

IV Settimana di Pasqua

Santi Filippo e Giacomo

+ VANGELO (Gv 14,614)

Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me. Se avete conosciuto Me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora Lo conoscete e Lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto Me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che Io sono nel Padre e il Padre è in Me? Le parole che Io vi dico, non le dico da Me stesso; ma il Padre, che rimane in Me, compie le sue opere. Credete a Me: Io sono nel Padre e il Padre è in Me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità Io vi dico: chi crede in Me, anch’egli compirà le opere che Io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché Io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio Nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio Nome, Io la farò». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La domanda posta da Gesù a Filippo, Â«da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?», la pone nel silenzio della coscienza a tutti gli Apostoli. Loro hanno fatto esperienze spirituali speciali, e molti cristiani che pregano fanno pure esperienze entusiasmanti, ma non tutti le coltivano, sono numerosi i cristiani che non le alimentano.

Tutti più o meno avvertono periodicamente un impulso interiore che avvisa dell’esistenza di Dio, Lui illumina sulla realtà e spinge dolcemente a lasciare la catena del peccato. Ci si trova dinanzi a un bivio e la decisione libera è sempre del cristiano.

I cristiani attenti si rendono conto dell’invito di Dio alla conversione, forse non subito ma dopo tempo riescono a dare una svolta santa alla loro vita e si considerano rinati. Lo disse Gesù a Nicodemo che bisogna rinascere dall’alto, è indispensabile la sana riflessione per arrivare alla buona disposizione mentale.

Ogni cristiano obbedisce a Gesù secondo la spiritualità che possiede, chi ne ha molta vuole vivere nella Volontà di Dio anche per le Grazie ricevute che testimoniano la vicinanza di Gesù. Chi ha poca spiritualità non obbedisce alla Volontà di Dio e pur conoscendola, sorvola e fa finta di dimenticare.

«Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto?», dice ancora oggi Gesù a ciascuno di noi.

Questo spiega che si può frequentare la Messa moltissime volte senza accogliere il messaggio centrale del Vangelo, come anche si può pregare ogni giorno senza decidersi di lasciare vivere la Volontà di Dio nella propria esistenza.

Ognuno è davanti a Gesù quello che vuole essere, e Gesù sa di chi può fidarsi veramente, conosce quelli che compiono le buone opere.

SE NELLA GIORNATA SI TRASCURA LA PREGHIERA INTESA COME DIALOGO CON GESÙ, LA MADONNA E GLI ANGELI, NON SARÀ POSSIBILE RICEVERE LE GRAZIE RICHIESTE OPPURE SI RIMANE SEMPRE SOTTOPOSTI AGLI ATTACCHI SATANICI CHE COLPISCONO IL MATRIMONIO, I FIGLI, I GENITORI, IL LAVORO, LA SALUTE FISICA.

Ricordate che senza una adeguata protezione spirituale i diavoli possono arrecare danni di ogni specie a voi e ai vostri familiari, per questo insisto nel dirvi di recitare più Corone del Santo Rosario ogni giorno. Ognuno di voi decide come vuole vivere adesso e nel futuro.

QUESTO È IL LIBERO ARBITRIO CHE DIO DONA A TUTTI INSIEME ALLA VITA.

È Dio Amore che prende la natura umana per svelare all’umanità la via del Paradiso, il senso della vera vita, il modo per scoprire la verità.

«Chi ha visto Me, ha visto il Padre». Gesù e venuto a descriverci la tenerezza del Padre e a Lui inneggia di continuo lodi e ringraziamenti.

La domanda di Filippo, Â«mostraci il Padre», non ha che una sola risposta: il Volto amabile del Figlio. Ma Filippo in parte va compreso per la confusione presente in lui, anche se non aveva alcun dubbio sull’onestà intellettuale di Gesù.

Quanto aveva visto compiere al Signore era sufficiente per adorarLo come inviato da Dio, e si adora appunto solo un Dio. Quindi era il Figlio di Dio.

C’è da rilevare che queste parole Gesù le pronuncia nell’Ultima Cena, in un contesto particolare, aveva già annunciato tre volte la sua morte e la risurrezione dopo tre giorni. Nel Cenacolo Gesù spiega di essere una cosa sola con il Padre e questa parola richiede da tutti un impegnativo atto di Fede.

«Credete a Me: Io sono nel Padre e il Padre è in Me. Se non altro, credetelo per le opere stesse».

Soffermiamoci nella meditazione e consideriamo i miracoli assolutamente straordinari di Gesù e che rimangono impossibili per chiunque altro. Consideriamo le sue parole perfette e prive di una benché minima contraddizione. Esaminiamo quello che ha detto sui discepoli che compiranno grandi opere nel suo Nome.

«Chi crede in Me, anch’egli compirà le opere che Io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché Io vado al Padre».

Come può un discepolo fare più di Gesù? Il Signore non aveva bisogno della Fede per compiere miracoli in quanto Dio, un discepolo deve prima credere fermamente in Lui ed agire con una smisurata Fede, per suscitare dal Cuore di Gesù tutte quelle Grazie che vengono richieste e che Lui vuole sempre donare a quanti le chiedono con umiltà e fiducia.

«E qualunque cosa chiederete nel mio Nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio».

SI TRATTA OVVIAMENTE DI QUALCOSA DI BUONO PER L’ANIMA, LA VITA SPIRITUALE E FISICA DEL CRISTIANO CHE CHIEDE UNA GRAZIA. SI CHIEDE CIÒ CHE È BUONO PER LA VITA, ANCHE UN LAVORO, UNA FAMIGLIA SANTA, FIGLI DILIGENTI E RISPETTOSI, LA PACE NEI CUORI DI TUTTI, L’AMORE E LA VERITÀ TRA I FAMILIARI, LA PAZIENZA E LA SOPPORTAZIONE CON I CATTIVI, LA PROTEZIONE NEI PERICOLI, LA PRATICA DELLE VIRTÙ, UNA ESISTENZA DIGNITOSA, L’AUMENTO DELLA FEDE.

Gesù ripete una seconda volta: Â«Se mi chiederete qualche cosa nel mio Nome, Io la farò».

Gesù ha sete di donare miracoli, anche quelli impossibili! Non aspetta altro che farci felici, ma dobbiamo meritare i suoi doni, come quando un impiegato percepisce uno stipendio perché ha lavorato ed è stato osservante delle regole.

Non immaginate il desiderio che ha Gesù di accontentarvi tutti, di donarvi tutto ciò che chiedete di buono per l’anima e la vostra vita.

Occorre osservare i Comandamenti, confessarsi spesso, avere Fede, pregare il Santo Rosario con devozione e praticare bene le virtù.

Se non siete ancora così forti, non abbattetevi mai, perché Gesù è paziente, attende i miglioramenti spirituali di ognuno e dovete credere alle sue promesse! Gesù vi ama sempre, ma chiede la vera conversione del cuore.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *