VANGELO (Gv 10,22-30)

Martedì 28 aprile 2015

IV Settimana di Pasqua

 

 Gesù che parla alla gente

+ Io e il Padre siamo una cosa sola

 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se Tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che Io compio nel Nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e Io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Rimaniamo sempre a meditare il capitolo 10, oggi il brano è la continuazione del Vangelo di domenica, mentre ieri abbiamo meditato i primi 10 versetti. La domanda posta dai giudei a Gesù mentre camminava nel portico di Salomone fa riemergere un articolo pubblicato il 19 aprile su “Il Tempo” e che riguarda l’anticristo.

L’articolo in questione ha questo titolo: “Tra sette mesi arriverà l’anticristo e Roma sarà saccheggiata”. Non si tratta di una considerazione del giornalista o una valutazione avventata, è invece un estratto pubblicato in rete proprio da quelli dell’Isis, un ebook che si può leggere esclusivamente sul web. Altri quotidiani hanno riportato la notizia, d’altronde è un documento autentico e non uno scherzo. Leggiamolo come è stato pubblicato:

«I jihadisti tornano a mettere nel mirino del terrore il Vaticano. A rivelare il piano d’attacco è un ebook, il sesto pubblicato dai jihadisti, che questa volta affronta le tematiche del conflitto israeliano-palestinese. Nella pubblicazione online si fa riferimento a Roma, sottolineando “un asse da abbattere tra cristianesimo e ebraismo”.

Il testo dell’e-book è molto chiaro: “Tra sette mesi arriverà l’Anticristo, preparatevi al saccheggio di Roma”.

Il volume fa parte di una raccolta, “The islamic State 2015”, e in questo testo vengono messi sullo stesso piano Italia e Israele i ritenuti “obiettivi prioritari” per il jihad. “L’offensiva dei musulmani punterà a Roma, dove dopo la sua conquista i fedeli potranno raccogliere il bottino di guerra”.

Poi arriva l’affondo e l’appello alla guerra: “I musulmani saranno in grado di cancellare, tutte quelle false informazioni che molti europei hanno dell’Islam. Quindi, i fratelli che vivono in questi Paesi hanno poco tempo per prepararsi, perché entro 7 mesi arriverà l’Anticristo”.

Poi, in un passaggio dello scritto, l’autore parla chiaramente del Vaticano e del Papa, avvertendo i lettori che la loro “preparazione dovrà tenere conto dell’alleanza ormai stretta tra ebrei e cristiani. È importante notare -si legge- che durante questo periodo di tempo, il Cristianesimo e il Papa in Vaticano saranno pienamente inghiottiti dal sistema sionista”.

La chiamata alle armi da parte dei tagliagole è rivolta alle “persone libere d’Europa che amano la tecnologia e le armi. Questi potranno allearsi con i mujaheddin per aiutarli nella loro lotta tecnologica contro Israele e l’Occidente. Condivideranno le loro competenze e suggerimenti perché i loro cuori saranno uniti nella fede”».

Si può anche ritenere frutto di una suggestione da parte di un terrorista, possiamo anche ignorarlo o trarne delle riflessioni sapienti. Il documento circola tra tutti i musulmani estremisti presenti in Italia, in Europa e nelle Nazioni interessate, sono decine e decine di milioni quelli coinvolti. Non è uno scritto frutto di fantasia, è una reale pianificazione preparata da moltissimi anni dai terroristi e mirata a distruggere soprattutto il Cristianesimo.

Le minacce sono davvero temibili, bisogna prenderle seriamente dopo i numerosi atti terroristici compiuti in Siria e altrove, sono musulmani animati da un odio bieco che giustifica anche migliaia di omicidi. La loro sete di giustizia non si fermerà fino a quando non avranno raggiunto uno scopo velleitario, perché non riusciranno a distruggere il Cristianesimo.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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