“UN ANNO SENZA PASQUALINA”: CAPODRISE RICORDA SICA, L’INSEGNANTE UCCISA DAL VICINO

 

Il 23 e il 27 febbraio, tra momenti pubblici e privati, una due giorni per riflettere sul tema dell’assenza

CAPODRISE. «Un anno senza Pasqualina». Il 23 febbraio ricorrerà il primo anniversario della morte di Pasqualina Sica, l’insegnante barbaramente uccisa da un vicino, in seguito a una banale lite di condominio. Per l’occasione, il centro studi «De Gasperi», di cui Sica era membra, in collaborazione con la chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Capodrise, l’Istituto «Lener» di Marcianise, l’associazione «Volontà donna» di Marcianise, Cgil Caserta e l’Age Campania, sta allestendo un evento in memoria, patrocinato dal Comune di Capodrise, diviso in due giorni: il 23 e il 27 febbraio. Martedì mattina, alle 8.30, sarà deposto un mazzo di fiori sulla tomba di Pasqualina, che si trova al cimitero di Capodrise. Mentre nel pomeriggio, per volontà della famiglia Sica, sarà officiata una messa in suffragio nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo. Sabato, poi, alle 18.30, con la partecipazione attiva degli studenti dell’Istituto «Lener», sempre in chiesa, si terrà un incontro-dibattito sul tema dell’assenza. Dopo i saluti di don Giuseppe Di Bernardo, parroco della Sant’Andrea Apostolo e dell’Immacolata Concezione, della psicologa Lina Aiello, attivista di «Volontà donna», e di Antonio Amendola, dirigente scolastico del «Lener», interverranno Angelo Crescente, del comitato scientifico del Centro studi «De Gasperi», Rosalia Pannitti, responsabile Age Campania, e Camilla Bernabei, segretario generale Cgil Caserta. Modererà la giornalista Caterina Vesta. «Era una donna appassionata – ricorda Salvatore Liquori, presidente del «De Gasperi» –, di rara intelligenza e sempre protesa verso l’altro. Dopo qualche anno di pausa, era ritornata alla vita pubblica, con la voglia di impegnarsi per la sua gente. Il decesso, indotto da un gesto assurdo, ci obbliga – conclude Liquori – a proseguire nel suo esempio e a interrogarci sulla città e sul senso di comunità».

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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