STRISCE PEDONALI SBIADITE TRA BUCHE, CREPE SULL’ASFALTO E ALTRI DISASTRI: ECCO LE SEGNALAZIONI DEI CITTADINI. TROPPE LE STRISCE PEDONALI PERICOLOSE. DOVE FINISCONO I SOLDI DELLE MULTE?

 

 

Dovrebbero garantire la sicurezza dei pedoni, ed invece rappresentano delle vere e proprie insidie con pericoli costanti per chi le attraversa. Ovviamente stiamo parlando delle strisce pedonali per le quali noi dello “Sportello dei Diritti” sono anni che continuiamo a denunciare il problema. Se, infatti, in alcune zone della città le “zebre” sono state ripristinate, ridipinte e così rese nuovamente visibili, in altre parti ancora l’intervento restauratore è a dir poco carente. E si vede. Crepe sull’asfalto e gobbe che mettono a rischio l’incolumità di automobilisti e pedoni: si presentano così gli l’attraversamenti pedonali di Lecce di via Po, via Foscolo, viale Degli Studenti all’incrocio con via Porta D’Europa e nei pressi del Liceo Classico Palmieri. Con buona pace dei pedoni che, in un periodo in cui si parla tanto di mobilità sostenibile e di migliorare la fruibilità della città proprio da parte delle categorie più fragili, devono fare i conti con strisce pedonali sbiadite e buche. Certo, attraversare sulle strisce non è affatto sinonimo di un passaggio privo di pericoli, allo stesso modo, è difficile stabilire quanti di questi siano davvero una garanzia di sicurezza e quindi a norma di legge. Un colabrodo, tanto sono tempestati di buche, dislivelli e crepe questi passaggi pedonali e occorre veramente porvi rimedio. A chiederlo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ispirato dalle foto di alcuni cittadini che hanno denunciato lo stato di solo alcune delle strade in questione e che ancora una volta si chiede dove debbano a continuare a finire i proventi delle multe se non per la sicurezza e la manutenzione ordinaria delle strade?

Lecce, 5 febbraio 2018                                                                                                                                                                                            

Giovanni D’AGATA

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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