Stati del Golfo Persico considerano test medico per rilevare i viaggiatori gay prima che possano entrare nei paesi. Un test medico servirebbe a ‘rilevare’ i viaggiatori gay prima che possano entrare in alcuni paesi dove l’omosessualità è illegale
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Una notizia che ha dell’incredibile se confermata dovrebbe comportare l’immediata reazione della comunità internazionale prima che provvedimenti di tal fatta siano approvati: secondo, infatti, quanto apparso su alcuni media internazionali, ma non ancora in Italia, funzionari della sanità in Kuwait hanno dichiarato che il proprio paese presto introdurrà un test medico per rilevare i viaggiatori gay prima che possano entrare nel paese.
È noto che in quasi tutti i Paesi del Golfo Persico – Bahrain, Kuwait, Qatar, Oman, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti – già alcune leggi vietino atti omosessuali.
Gli Stati del Golfo hanno una vergognosa storia di intolleranza anti-gay. Gli atti omosessuali sono vietati in tutti i paesi membri del GCC.
In Kuwait, le persone coinvolte in atti omosessuali possono ricevere fino a 10 anni di carcere. In Arabia Saudita, l’omosessualità è addirittura punibile con la morte.
I dettagli della visita medica in questione non sarebbero ancora noti, ma il direttore del dipartimento di salute pubblica in Kuwait, Yousouf Mindkar, insiste sul fatto che sono pronti per essere resi pubblici.
Gli stranieri che entrano nei paesi del CCG sono già sottoposti ad un controllo sanitario di routine, ma presto sarà incluso un test per rilevare le persone LGBT, che verranno poi allontanate dai confini.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti†si augura che ove confermata questa notizia, scateni una pronta reazione della comunità internazionale, a partire dall’Italia, per impedire che l’assurda procedura sia attuata.
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