Sparanise –Ecco il testo integrale del manifesto firmato da Uniti per Sparanise
CITTA’ DI SPARANISEÂ
                Provincia di Caserta
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                 UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE
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Comunicato stampa del 27/08/2011
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Si infiamma il clima politico della cittadina calena
 Che la verità emerga – Sono trascorsi due anni dalla nostra vittoria elettorale e i rospi che abbiamo inghiottito sono stati così tanti che sarebbe impossibile elencarli tutti in un solo manifesto. Dal primo giorno abbiamo capito che la nostra era una Città fregiata da titoli che in realtà nascondevano malefatte e disastri di ogni genere e sorta. Giusto per chiarire alcuni fatti che i cittadini hanno potuto vedere con i loro occhi, con l’auspicio di poter migliorare sempre, vogliamo ricordarvi com’era Sparanise prima del 2009 e come, invece, si presenta oggi. Iniziamo dal simbolo di Sparanise: la fontana Beatrice. Era diventata un fiume che sprecava acqua 24 ore su 24, arrivando a buttare nelle fogne acqua per circa 8.000 euro all’anno. Guidati dal buonsenso abbiamo fatto un intervento semplice semplice: dotare la fontana di un sistema di riciclo dell’acqua. Praticamente il liquido che scorre è sempre lo stesso e non costa nulla. Ci voleva tanto per capirlo? Restando in tema idrico, vogliamo solo ricordarvi che fino al 2009, per 300 famiglie della nostra città , l’estate si era trasformata un’autentica via crucis, caratterizzata com’era da mille patimenti dovuti ai rubinetti perennemente al secco. Poiché consideriamo tutti i cittadini di Sparanise uguali nei doveri ma anche nei diritti, siamo intervenuti con decisione ed oggi possiamo affermare, con orgoglio, che il problema della carenza idrica è stato sostanzialmente risolto. Ora tutti gli sparanisani, dal rione San Vito fino a viale medaglia d’oro, hanno l’acqua anche d’estate! Che dire poi delle strade: ve le ricordate? Fino al 2009 sembravano una gruviera, manco fossero state bombardate da un caccia da guerra. Ma in questo caso oltre al danno c’era pure la beffa perché il Comune era costretto a pagare decine di migliaia di euro in risarcimenti ai proprietari degli autoveicoli danneggiati proprio dalle buche presenti lungo le strade della città . Era una situazione insostenibile e da cittadini, prima ancora che da amministratori, ci siamo rimboccati le maniche e in meno di 2 anni, anziché banchettare nella centrale termoelettrica, abbiamo asfaltato le strade di mezza città e restituito il giusto decoro urbano. Via Torretta, via Ragozzino, via Palumbo, Piazzetta Graziadei, via De Gasperi, via Salvo d’Acquisto, via Padre Semeria, via 25 Aprile, via Catena, via Calvi, via Martiri del 22 Ottobre, via Le Castagne ed altre ancora che sono adesso civilmente percorribili e sotto gli occhi di tutti. Anche in questo caso viene da chiedersi: ma ci voleva tanto ? Scuola e istituti scolastici. Abbiamo fatto interventi ordinari e straordinari che non venivano realizzati da anni. Sono sotto gli occhi di tutti e crediamo di non dover aggiungere altro. Abbiamo puntato sulla cultura e riteniamo fondamentale investire nella formazione scolastica dei nostri figli. Perciò continueremo ad impegnarci al massimo per favorirne lo sviluppo. E l’immondizia: vi ricordate come eravamo messi male ? Era gestita dal Consorzio per espresso volere dei vecchi amministratori. In quegli compariva anni nel “libro paga del Comune†una società che aveva come Presidente Antonio Merola, (oggi consigliere di opposizione). Per dirla senza tanti giri di parole, i rifiuti rappresentavano un affare di oltre 40 mila euro al mese, che aveva determinato, però, un aumento di oltre il 100% a carico dei cittadini !!! Vi ricordate quanto scadente era il servizio ? L’immondizia non si raccoglieva e spesso i sacchi restavano a marcire in strada per settimane, fino a dover sborsare altri soldi per le raccolte straordinarie… Oggi, purtroppo, per i “magna magnaâ€dell’immondizia, non è più così. Oggi, invece, per fortuna degli sparanisani i rifiuti vengono raccolti tutte le mattine, inclusi i giorni festivi. In meno di due anni abbiamo prelevato 100 tonnellate di ingombranti e raggiunto il 60% di raccolta differenziata. Dulcis in fundo: la centrale termoelettrica. Ormai unico argomento caro a chi, attanagliato dalla nostalgia del passato, cerca, manifesto dopo manifesto, (ormai abbiamo perso il conto…), un sistema per provare una improbabile quanto ardua scalata al potere da utilizzare per sistemare l’ormai sterminata e sempre più esigente famiglia, utilizzando con vetusta maestria l’antica arte dell’inciucio. Noi non l’abbiamo voluta, ma vogliamo condividere con voi una semplice considerazione. In 2 anni di amministrazione siamo riusciti, tra mille difficoltà e con la paradossale astensione della minoranza, che vi ricordiamo è composta dagli stessi personaggi che l’hanno voluta e ce l’hanno sbattuta in faccia, a restituirvi una minima parte di quanto vi spettava come ristoro ambientale. Siamo assolutamente consapevoli del fatto che si tratta di una somma esigua a fronte del fatturato milionario che ogni anno produce la Calenia Energia, ma almeno noi, quei 100 euro a persona ve li abbiamo dati e non li abbiamo utilizzati facendoli evaporare in mille rivoli… Eppure ci avevano promesso le industrie, gli sconti sulle bollette, l’acqua calda, tiepida e pure fredda…Tutte balle di propaganda ! In realtà hanno mantenuto una sola promessa: SI SONO SISTEMATI I PARENTI !!! Cugini e fratelli, affini vicini e lontani l’hanno fatta da padrona, finendo per dare luogo ad una vergognosa “parentopoliâ€â€¦ La centrale oggi regna silenziosa sull’ipocrisia di questi uomini che hanno relegato la nostra Sparanise alle inchieste giudiziarie nazionali. L’ultima in ordine di tempo è quella clamorosa sulla P4… Sarebbe ora che Antonio Merola, Salvatore Piccolo (fu Vincenzo), Vitaliano Ferrara e Franco Idio Mandara, tutti amministratori che hanno governato Sparanise dal 1996 al 2009, e adesso siedono tra i banchi della minoranza, conferissero ogni notizia relativa alla vendita dei terreni della centrale, alla trattativa della convenzione, all’assunzione dei parenti e tutto il resto che sta comunque emergendo dalle inchieste giudiziarie in corso.