SOTTOPASSO FERROVIARIO: ANCORA GUASTI E ALLAGAMENTI IN ATTESA…DEL MORTO.

CAPUA

di Peppino PASQUALINO

     <Siamo alle solite!>, <Si stava meglio quando si stava peggio!>, <E ti pareva che non succedeva?!>, queste le esclamazioni dei cittadini che quotidianamente percorrono la provinciale 333, ex SS 264, che corre da Castelvolturno a Capua. Ed è proprio una grande platea quella interessata da tale percorso che, puntualmente, ad ogni pioggia, anche di bassa intensità, ad ogni inondazione del Volturno, vede il sottopasso ferroviario di Capua interrotto, allagato, tecnicamente inagibile.

     Ancora una volta in questi giorni il sottopasso è stato teatro di un  ennesimo guasto all’impianto di smaltimento delle acque piovane; adesso sono saltate le grate delle caditoie che raccolgono l’acqua piovana, per cui dei veri e propri fossati hanno messo a dura prova i sistemi meccanici degli autoveicoli di passaggio.

     Sono trascorsi trent’anni da quando è stato eliminato il passaggio a livello (che tanti ricordano con piacere, viste come vanno le cose adesso, ndr) e quella struttura ha presentato da subito evidenti carenze legate allo smaltimento delle acque di accumulo che si generano durante le grandi piogge e dalle inondazioni del vicinissimo fiume Volturno. Proprio nei confronti di questo corso d’acqua la struttura è stata costruita scavando nel terreno al di sotto del livello di battigia del Volturno; fu scelta tale opzione, anziché il ponte, per non tagliare fuori dal flusso veicolare l’Hotel Capys, struttura alberghiera che sarebbe rimasta emarginata.

     Intanto, ogni qualvolta imperversa il maltempo, puntualmente il sottopasso si allaga raggiungendo anche quote considerevoli del livello delle acque; in tantissime occasioni, infatti, alcuni automobilisti sono stati costretti a chiamare i soccorsi oppure hanno dovuto effettuare una deviazione per Via Boscariello, <tremenda> strada che con il suo <percorso di guerra> raggiunge la vicina San Tammaro. Il più grave problema si presenta quando il sottopasso deve essere attraversato da ambulanze; prima o poi ci scapperà il morto per ritardi, appunto, nei soccorsi.

     Adesso la caditoia è stata ripristinata per l’ennesima volta con un intervento a dir poco <ridicolo> e messo in opera con una cartellonistica stradale in offesa ad ogni seppur minima attenzione alla sicurezza.

Il Comune di Capua, la Città Metropolitana di Caserta, le Ferrovie dello Stato, insomma tutti gli attori interessati alla struttura stradale ferroviaria non hanno mai saputo dare una risposta seria in tutti questi anni e ci si chiede come è stato possibile giungere al fatidico collaudo di questa opera che da subito ha iniziato a fare acqua (è il caso di dirlo, ndr) da ogni parte.

     Nel silenzio del Comune di Capua, della Provincia Casertana e delle Ferrovie, attendono tutti, con i dovuti scongiuri, il prossimo allagamento, certi che <niente accadrà>.    

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *