Roma, 8 nov. (TMNews) – Le primarie si faranno, l’ufficio di presidenza del Pdl ha approvato il regolamento. Dopo una giornata condita dal botta e risposta tra Berlusconi e Alfano, alla fine l’ok alle consultazioni è arrivato. Il Cavaliere, infatti, aveva stroncato le primarie, per poi smorzare i toni e dire che si era trattato solo di uno “sfogo”. “Mentirei se dicessi che considero le primarie salvifiche. Abbiamo bisogno di volti nuovi e protagonisti nuovi” aveva detto durante l’ufficio di presidenza del partito. Un intervento demolitore che sembrava chiaramente attaccare l’attuale leadership del centrodestra e al quale il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha subito replicato. “Io – ha sostenuto durante il vertice a Palazzo Grazioli – non voglio essere designato a nulla. Oggi dobbiamo prendere una decisione, non siamo barzellettieri”. E poi ancora: “Mi assumo la responsabilità delle primarie, farle è una questione di serietà “. Insomma Alfano non ci sta alle accuse mosse dal Cavaliere, “in ogni caso, o si prende una decisione, qualunque essa sia, o saremo barzellettieri”. La resa dei conti tra i due inizia nel pomeriggio, quando l’ex premier invoca lo choc. Per il Pdl serve “uno choc”, bisogna “cambiare tutto”, “non basta cambiare nome” ha detto Berlusconi. “Serve una grande rivoluzione all’interno del partito, cambiando tutto e non solo il nome – ha osservato – per recuperare i nostri elettori”. E poi boccia le primarie, spiegando di avere in mano sondaggi “non buoni” sulla consultazione e sui candidati. “Io raccolgo la sfida delle primarie. Altrimenti, qual è l’alternativa? Forse inseguire qualche gelataio o ex presidente di Confindustria che nei sondaggi va peggio di noi?” ha ribattutto Alfano. “Dobbiamo aspettare – ha aggiunto – che arrivi il Berlusconi del ’94? Finora non è venuto fuori. Allora scegliamolo tra noi. A meno che, è chiaro, non ci sia una scelta che – ha concluso rivolgendosi al Cavaliere – la riguarda personalmente e sulla quale c’è la clausola di sempre”. Certo è che, una volta scoppiato il polverone, Berlusconi ammorbidisce i toni e derubrica le sue critiche alle primarie a “sfogo”, pur ribadendo di non considerarle salvifiche. “Il mio – ha detto – è stato solo uno sfogo per esprimere delle perplessità . Sono d’accordo con Alfano sulla necessità di uscire oggi con una decisione. Secondo me, a questo punto, occorre andare avanti sulle primarie”. Il Cavaliere avrebbe però ribadito che “per ora sono una condizione necessaria anche se non sufficiente”. Per poi chiedere al partito: “Ditemi che cosa devo fare. Sono una risorsa a vostra disposizione”. Int5