SANTA MESSA DOMENICA 9 DICEMBRE
Domenica 9 Dicembre 2018Â Â Â
S. Giovanni Diego C.; S. Siro
II di Avvento
Bar 5,1-9; Sal 125; Fil 1,4-6.8-11; Lc 3,1.6
Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
PREGHIERA DEL MATTINOÂ
Lode e riconoscenza a te, Padre di bontà , per questo nuovo giorno che sta nascendo. Lode e riconoscenza a te, poiché con la presenza di Maria tu hai santificato Giovanni nel seno di sua madre, tu l’hai consacrato Battista e profeta dell’Altissimo. Lode e riconoscenza a te, perché, come lui, tu ci hai scelti in Cristo, come strumenti precursori del suo regno, per la redenzione del mondo. Lode e riconoscenza a te, perché tu ci hai offerto una Madre che continuamente implora per noi lo spirito dei profeti e degli apostoli. Aiutaci a vivere, come lei, Madre e Sposa di tuo Figlio, il nostro tempo, preparandolo per Gesù Cristo. Amen.
ANTIFONA D’INGRESSOÂ
Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare i popoli e farà sentire la sua voce potente per la gioia del vostro cuore.
COLLETTA
Dio grande e misericordioso, fa’ che il nostro impegno nel mondo non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio, ma la sapienza che viene dal cielo ci guidi alla comunione con Cristo, nostro Salvatore. Egli è Dio…
PRIMA LETTURA
Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura.Â
Dal libro del profeta Baruc 5,1-9
Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione, rivèstiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre. Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio, metti sul tuo capo il diadema di gloria dell’Eterno, perché Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura sotto il cielo. Sarai chiamata da Dio per sempre: “Pace di giustizia†e “Gloria di pietà â€. Sorgi, o Gerusalemme, sta’ in piedi sull’altura e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti, dal tramonto del sole fino al suo sorgere, alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio. Si sono allontanati da te a piedi, incalzati dai nemici; ora Dio te li riconduce in trionfo, come sopra un trono regale. Poiché Dio ha deciso di spianare ogni alta montagna e le rupi perenni, di colmare le valli livellando il terreno, perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio. Anche le selve e ogni albero odoroso hanno fatto ombra a Israele per comando di Dio. Perché Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria, con la misericordia e la giustizia che vengono da lui.
Parola di Dio.Â
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 125)
R. Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Quando il Signore ristabile la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia. R.
Allora si diceva tra le genti:
“Il Signore ha fatto grandi cose per loro”.
Grandi cose ha fatto il Signore per noi;
eravamo pieni di gioia. R.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia. R.
Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni. R.
SECONDA LETTURAÂ Â
Siate integri e irreprensibili per il giorno di Cristo.Â
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 1,4-6.8-11
Fratelli, sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, a gloria e lode di Dio.
Parola di Dio.Â
CANTO AL VANGELO (Lc 3,4.6)Â
R. Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
R. Alleluia.
VANGELOÂ Â
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!Â
+ Dal Vangelo secondo Luca 3,1-6
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconetide, e Lisà nia tetrarca dell’Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Parola del Signore.Â
OMELIA
In questa seconda domenica del tempo di avvento la liturgia ci invita, alla speranza nell’attesa del Salvatore, come un annuncio di salvezza, come la fine del dolore e della schiavitù: è giunto il tempo della gioia e della liberazione, con la misericordia e la giustizia di Dio. Un annuncio che si avvera pienamente con l’apparizione della bontà divina, in Cristo Gesù. Questa gioia, nella speranza, san Paolo ce la vuole mostrare come esperienza di fede della sua comunità cristiana di Filippi; egli si rallegra che essa sta realmente maturando nella comprensione, nella pratica e nella diffusione della buona notizia. Anche per noi, come per i Filippesi, è necessario che la nostra vita di figli di Dio cresca, si consòlidi, si espanda nel senso voluto da Dio. Basta saper
accogliere il suo dono. Quando parliamo di speranza cristiana, come in questa Domenica, c’è sempre il rischio che i fedeli, troppo spesso in preda alle più cocenti delusioni e amareggiati dalle prove dalle vita, ascoltino senza convinzione, rischiando di coinvolgere lo stesso Signore tra coloro che lanciano promesse senza mai realizzarle davvero. La speranza cristiana fonda le sue solide radici in Cristo; egli, proiettandoci oltre le vicende umane, ci consente di raggiungere la confortante certezza in un approdo finale della vita, in quell’oceano d’amore che immerge definitivamente in Dio. Le virtù cristiane ci orientano verso la salvezza eterna e non possono essere confuse con magici medicamenti alle nostre disavventure. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, il pane e il vino, dono della tua benevolenza, e fa’ che l’umile espressione della nostra fede sia per noi di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONEÂ
Gerusalemme, sorgi e sta’ in alto: e contempla la gioia che a te viene dal tuo Dio.
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEÂ
O Dio, che in questo sacramento ci hai nutriti con il pane della vita, insegnaci a valutare con sapienza i beni della terra, nella continua ricerca dei beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONEÂ
Nel tempo dell’Avvento il Vangelo ci presenta una delle figure più notevoli: Giovanni Battista. In lui traspaiono le caratteristiche della completa vocazione cristiana. Essa deve possedere una profonda coscienza della scelta. Dio ha scelto Giovanni fin dal grembo materno, dove fu santificato grazie alla presenza di Gesù in Maria. La storia di Giovanni è una storia di amore e dimostra la predilezione di Dio per lui. In quanto cristiani, dobbiamo prendere coscienza di quello che significa il battesimo e l’appartenenza alla Chiesa: essere stati eletti da Dio per essere i suoi figli; credere che siamo la piu grande preoccupazione di Dio, e fare in modo che egli sia la nostra più grande preoccupazione. La vocazione cristiana deve inoltre avere una profonda coscienza strumentale. Giovanni nel deserto ha dato prova della sua disponibilità in modo tale che Dio facesse di lui il suo strumento. Anche noi dobbiamo lasciarci forgiare e educare da Dio. A questo scopo, egli si serve dei
sacramenti, della preghiera, e anche della nostra propria vita, delle sue croci e delle sue gioie. Maria, la madre fedele che mai ci lascia soli, collabora come strumento dello Spirito Santo per modellare il nostro essere sull’immagine di Cristo. La vocazione cristiana deve, infine, possedere una forte coscienza della missione. Giovanni non era solo legato a Dio; non gli sarebbe bastato per svolgere bene il suo compito. Era profondamente coinvolto da Dio e da tutte le creature di Dio, e da ciò deriva la sua grande sensibilità a cogliere perfettamente il bisogno di conversione del suo popolo. Viveva nel tempo più di chiunque altro, perché nel tempo scopriva la presenza del suo Signore. Anche noi dobbiamo essere posseduti da Dio, posseduti dalla coscienza di essere i precursori della missione della Chiesa di fronte ai nuovi tempi che si avvicinano ed essere quindi coscienti della nostra disponibilità a collaborare con il Dio dell’Alleanza nel lavoro della nuova evangelizzazione. Avremo così collaborato alla nuova nascita del Cristo in una umanita nuova.
P. MARIANO IRURETA ORIARTE