Santa Messa Domenica 7 Agosto 2011

LA PAROLA DI OGGI
7 agosto 2011
Domenica
Ss. Sisto II e compagni – XIX tempo ordinario – (A) – III

PREGHIERA DEL MATTINO
Aiutaci, Signore, a crescere nella fede e a superare così le paure e le ansie quotidiane.
Tu sei il Dio del creato e non sei mai lontano da noi, nonostante che a volte ci sembri il contrario.
Tendici la mano, Signore, come hai fatto con san Pietro, perché la nostra “piccola” fede non affondi, ma si rafforzi, invece, in unione con te.

ANTIFONA D’INGRESSO
Sii fedele, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri.
Sorgi, Signore, difendi la tua causa,
non dimenticare le suppliche di coloro che t’invocano. (Sal 74,20.19.22.23)

COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno, che ci dai il privilegio di chiamarti Padre, fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (1Re 19,9a.11-13)
Fermati sul monte alla presenza del Signore.
Dal primo libro dei Re
In quei giorni, Elia [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb] entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: “Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore”.
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 84)
R. Mostraci, Signore, la tua misericordia.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace per il suo popolo,
per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra. R.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo. R.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino. R.

SECONDA LETTURA (Rm 9,1-5)
Vorrei essere io stesso anatema, separato da Cristo, a vantaggio dei miei fratelli.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua.
Vorrei infatti essere io stesso anatema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne.
Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Sal 130,5)
R. Alleluia, alleluia.
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia, attendo la sua parola.
R. Alleluia.

VANGELO (Mt 14,22-33)
Comandami di venire verso di te sulle acque.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra sponda, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Parola del Signore.

OMELIA
La paura e la mancanza di coraggio rappresentano un notevole ostacolo ad una vita di fede e d’amore.
Anche noi, proprio come gli apostoli sulla barca, possiamo lasciarci paralizzare dalla paura, che ci impedisce di vedere quanto Cristo ci sia vicino.
Egli è l’Emmanuele, il Dio-con-noi, ed è anche il Dio della natura, che comanda alle tempeste e a tutte le forze distruttrici: “Egli annunzia la pace… La sua salvezza è vicina a chi lo teme” (Sal 85,9-10); anche quando ci sembra di essere su una barca a “qualche miglio da terra e… agitata dalle onde, a causa del vento contrario”, egli non è mai lontano da ognuno di noi.
Come san Pietro, dobbiamo essere pronti a rischiare la nostra sicurezza e l’eccessiva preoccupazione per noi stessi, se vogliamo che la nostra fede si rafforzi. Cristo dice ad ognuno di noi: “Vieni”. Per rispondere e per andare a lui, a volte, dobbiamo attraversare le acque della sofferenza.
Che cosa succede, allora, quando, sentendo la forza del vento, cominciamo ad avere paura e ad affondare? Per superare la paura si deve seguire l’esempio di Gesù: “Salì sul monte, solo, a pregare”. La fede si rafforza solo con una pratica regolare della preghiera.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli con bontà, Signore, questi doni che tu stesso hai posto nelle mani della tua Chiesa, e con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Gerusalemme, loda il Signore,
egli ti sazia con fiore di frumento. (Sal 147,12.14)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
La partecipazione a questi sacramenti salvi il tuo popolo, Signore, e lo confermi nella luce della tua verità. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
Bisogna seguire Cristo. Bisogna aderirgli. Non bisogna abbandonarlo fino alla morte! Come diceva Eliseo al suo Maestro, diciamo anche noi: “Come è vero che sei vivo, io non ti abbandonerò mai”. Seguiamo Cristo ed affezioniamoci a lui. “È bene per me aderire a Dio”, dice il salmista. “A te si stringe l’anima mia, Signore! La forza della tua destra mi sostiene!” (Sal 63,9). Colui che si unisce al Signore come il tralcio è unito alla vite diviene con lui un solo spirito. Non solamente un solo corpo, ma un solo spirito con lui. Dello Spirito di Cristo vive tutto il suo Corpo. Per mezzo del corpo di Cristo si ottiene lo Spirito di Cristo. Rimani dunque mediante la fede nel corpo di Cristo, e sarai un giorno un solo spirito con lui. Già, per mezzo della fede, tu sei unito al suo corpo; per mezzo della visione sarai unito anche al suo Spirito. Così parla Cristo: “Padre, ti prego perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21). È l’unione per mezzo della fede. E più avanti egli chiede ancora: “Anch’essi siano perfetti nell’unità“. Questa è l’unione per mezzo della visione. Questa è la maniera di nutrirsi spiritualmente del Corpo di Cristo: avere in lui una fede pura, cercare sempre mediante la meditazione assidua il contenuto di questa fede, trovare ciò che cerchiamo mediante l’intelligenza, amare ardentemente l’oggetto della nostra scoperta, imitare nella misura del possibile colui che amiamo; e, imitandolo, aderire a lui costantemente per giungere con lui alla vita eterna!
GUIGO IL CERTOSINO

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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