Santa Messa Domenica 6 Maggio
LA PAROLA DI OGGI
6 maggio 2012
Domenica
S. Giuditta martire
V di Pasqua (B) – I
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore Gesù Cristo, per mezzo del battesimo noi entriamo nella tua comunità . La tua grazia agisce in noi. Tu vuoi che la nostra vita sia impregnata del tuo amore. E la nostra vita diventa più utile e più ricca. Tuo Padre veglia su di noi, perché noi maturiamo in simbiosi con te.
Vogliamo vivere come membri attivi della tua Chiesa e preghiamo con fiducia tuo Padre di aiutarci a volere il bene e a metterlo in atto.
ANTIFONA D’INGRESSO
Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto prodigi; a tutti i popoli ha rivelato la salvezza. Alleluia. (Sal 98,1-2)
COLLETTA
O Dio, che ci hai inseriti in Cristo come tralci nella vera vite, donaci il tuo Spirito, perché, amandoci gli uni gli altri di sincero amore, diventiamo primizie di umanità nuova e portiamo frutti di santità e di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (At 9,26-31)
Barnaba raccontò agli apostoli come durante il viaggio Paolo aveva visto il Signore.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni Saulo, venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi ai discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo.
Allora Bà rnaba lo prese con sé, lo condusse dagli apostoli e raccontò loro come, durante il viaggio, aveva visto il Signore che gli aveva parlato e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. Così egli poté stare con loro e andava e veniva in Gerusalemme, predicando apertamente nel nome del Signore. Parlava e discuteva con quelli di lingua greca; ma questi tentavano di ucciderlo. Quando vennero a saperlo, i fratelli lo condussero a Cesarèa e lo fecero partire per Tarso.
La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 21)
R. A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.
Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre! R.
Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli. R.
A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere. R.
Ma io vivrò per lui.
lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!». R.
SECONDA LETTURA (1Gv 3,18-24)
Questo è il suo comandamento: che crediamo e amiamo.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità . In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Gv 15,4.5)
R. Alleluia, alleluia.
Rimanete in me ed io in voi, dice il Signore;
chi rimane in me porta molto frutto.
R. Alleluia.
VANGELO (Gv 15,1-8)
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli”.
Parola del Signore.
OMELIA
Nei discorsi di addio del Vangelo secondo san Giovanni (capitoli 13-17) l’evangelista prende spunto dalle parole di Gesù per riflettere, con il carisma che gli è proprio, sulla vita dei credenti dal tempo dell’Ascensione al ritorno del Signore. Egli si riconosce talmente legato al Signore attraverso lo Spirito di Dio che parla ai suoi ascoltatori e ai suoi lettori usando l'”io” di Cristo. Per mezzo della sua voce, il Signore rivela a coloro che credono in lui qual è la loro situazione, ordinando loro di agire in modo giusto.
È durante la festa liturgica delle domeniche che vanno da Pasqua alla Pentecoste che la Chiesa propone alla lettura questi discorsi, per mostrare ai credenti cos’è infine importante per la loro vita. Attraverso un paragone, il Signore ci rivela oggi che tutti quelli che gli sono legati mediante la fede vivono in vera simbiosi. Come i tralci della vite, che sono generati e nutriti dalla vite stessa, noi cristiani siamo legati in modo vitale a Gesù Cristo nella comunità della Chiesa. Vi sono molte condizioni perché la forza vitale e la grazia di Cristo possano portare i loro frutti nella nostra vita: ogni tralcio deve essere liberato dai germogli superflui, deve essere sano e reagire in simbiosi fertile con la vite.
Per mezzo del battesimo, Cristo ci ha accolti nella sua comunità . E noi siamo stati liberati dai nostri peccati dalla parola sacramentale di Cristo. La grazia di Cristo non può agire in noi che nella misura in cui noi la lasciamo agire. La Provvidenza divina veglierà su di noi e si prenderà cura di noi se saremo pronti. Ma noi non daremo molti frutti se non restando attaccati alla vite per tutta la vita. Cioè: se viviamo coscienziosamente la nostra vita come membri della Chiesa di Cristo. Poiché, agli occhi di Dio, ha valore duraturo solo ciò che è compiuto in seno alla comunità , con Gesù Cristo e nel suo Spirito: “Senza di me non potete far nulla”. Chi l’ha riconosciuto, può pregare Dio di aiutarlo affinché la sua vita sia veramente fertile nella fede e nell’amore.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, che in questo scambio di doni ci fai partecipare alla comunione con te, unico e sommo bene, concedi che la luce della tua verità sia testimoniata dalla nostra vita. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Io sono la vera vite e voi i tralci”, dice il Signore;
“chi rimane in me e io in lui,
porta molto frutto”. Alleluia. (Gv 15,1.5)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Assisti, Signore il tuo popolo, che hai colmato della grazia di questi santi misteri, e fa’ che passiamo dalla decadenza del peccato alla pienezza della vita nuova. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
Signore Gesù Cristo, paragonando la Chiesa con la vite ed i suoi tralci, tu ci mostri che la sua esistenza poggia sulla comunanza di vita che esiste tra ogni credente battezzato e te, e, attraverso di te, con tuo Padre. Per mezzo di questa comunanza, gli uomini possono vivere in modo giusto ed utile. Per mezzo della tua grazia, tu vuoi contribuire alla riuscita della nostra vita. Tuo Padre veglia con sapienza e bontà sulla nostra maturità e sulla nostra pienezza. Ti ringrazio, Dio vivo, di questo dono e di questo amore, perché, senza la comunità che ci lega alla tua vita divina, la nostra vita umana non ha né profondità né un valore duraturo.
Ma tu, caro Padre, tu sai che siamo uomini ciechi, egoisti e deboli. È il motivo per cui ti preghiamo nel nome di tuo Figlio di non perderci di vista. Se noi restiamo concentrati su noi stessi e sui nostri problemi, finiamo per perderci e cadere nell’insignificanza. La tua grazia ci istruisca, affinché ti restiamo fedeli in seno alla tua Chiesa, maturiamo nell’amore e nella purezza, e la nostra vita e i nostri sforzi acquistino la profondità e l’autenticità che li rende preziosi al di là di ogni limite di questo mondo. Dio della Trinità , esulto per aver preso parte per sempre alla tua vita.
OTTO BERNHARD KNOCH