SANTA MESSA DOMENICA 20 SETTEMBRE
LA PAROLA
20 settembre 2015
Domenica
Ss. Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni (m)
25.a tempo ordinario – I
Il Signore sostiene la mia vita
Liturgia: Sap 2,12.17-20; Sal 53; Gc 3,16 – 4,3; Mc 9,30-37
PREGHIERA DEL MATTINO
Trinità Santa e Beata, ti adoro e ti ringrazio perché oggi mi doni di celebrare il santo mistero della morte e risurrezione del Signore Gesù. Per la partecipazione a così grande mistero, concedici di imitare ciò che celebreremo: di essere umili servitori dei nostri fratelli, di accoglierci a vicenda come tu oggi ci accogli.
ANTIFONA D’INGRESSO
“Io sono la salvezza del popolo”, dice il Signore, “in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò, e sarò il loro Signore per sempre”.
COLLETTA
O Dio, Padre di tutti gli uomini, tu vuoi che gli ultimi siano i primi e fai di un fanciullo la misura del tuo regno; donaci la sapienza che viene dall’alto, perché accogliamo la parola del tuo Figlio e comprendiamo che davanti a te il più grande è colui che serve. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (Sap 2,12.17-20)
Condanniamo il giusto a una morte infamante.
Dal libro della Sapienza
[Dissero gli empi:] “Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.
Vediamo se le sue parole sono vere; consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione. Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà “.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 53)
R. Il Signore sostiene la mia vita.
Dio, per il tuo nome, salvami,
per la tua potenza rendimi giustizia.
Dio, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca. R.
Poiché stranieri contro di me sono insorti
e prepotenti insidiano la mia vita;
non pongono Dio davanti ai loro occhi. R.
Ecco, Dio è il mio aiuto,
il Signore sostiene la mia vita.
Ti offrirò un sacrificio spontaneo,
loderò il tuo nome, Signore, perché è buono. R.
SECONDA LETTURA (Gc 3,16 – 4,3)
Per coloro che fanno opere di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli miei, dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (cf. 2Ts 2,14)
R. Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante i Vangelo,
per entrare in possesso della gloria del Signore Gesù Cristo.
R. Alleluia.
VANGELO (Mc 9,30-37)
Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: “Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà “. Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafarnao. Quando fu in casa, chiese loro: “Di che cosa stavate discutendo per la strada?”. Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”.
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: “Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato”.
Parola del Signore.
OMELIA
Gesù ha scelto gente comune tra i suoi discepoli. Persone che hanno tutte le ambizioni umane, che non sono ancora completamente partecipi del suo Mistero d’amore. In loro prevale ancora una mentalità legata all’individualismo. Non era in loro la piena comprensione del messianismo di Gesù che oltrepassa le aspettative politiche per inserirsi in un messaggio universale di amore e misericordia. Gesù comprende questo loro atteggiamento; non lo critica apertamente, del resto ancora dovevano vivere il Mistero della passione e Resurrezione ma pure ciò non Gli impedisce di approfondire il suo insegnamento. Usa un bambino e lo pone a modello del suo insegnamento. Egli, vero uomo e vero Dio si è fatto piccolo nella natura umana e chiede che anche noi, nella nostra limitatezza dobbiamo diventare piccoli come Lui per partecipare alla sua natura divina. E’ l’insegnamento per noi che stentiamo ad entrare in profondità nel suo Mistero di amore; forse perché troppo affannati dai diversi impegni della vita. E’ un momento di riflessione pacata che vuol porta luce sulla nostra vita, forse troppo disordinata. E’ un richiamo alla nostra essenzialità umana che trova, nel messaggio evangelico la sua espressione migliore. E’ una esortazione a comprendere più a fondo il mistero della sua Morte e Resurrezione. E’ un invito eucaristico ad apprezzare le cose piccole e trovare in esse la scintilla d’amore che Dio ha posto in tutto il suo creato. (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo e donaci in questo sacramento di salvezza i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo e il servo di tutti”, dice il Signore. (Mc 9,35)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti, perché la redenzione operata da questi misteri trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
“Chi saprà essere piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli”. Noi comprendiamo così che è per mezzo dell’umiltà che si giunge al regno, e per mezzo della semplicità che si entra in cielo.
Colui che desidera arrivare alle vette della divinità si dedichi dunque ad abbassarsi nell’umiltà ; chiunque voglia precedere suo fratello nel regno, lo preceda innanzi tutto servendolo, come dice l’apostolo: “Gareggiate nello stimarvi a vicenda” (Rm 12,10); egli trionfi per mezzo delle sue buone azioni per poter trionfare per mezzo della santità . Perché se un fratello non ti fa un torto, il suo atteggiamento merita il tuo amore; e se ti fa un torto, il suo atteggiamento merita ulteriormente che tu prevalga su di lui. Il punto più alto del nostro cristianesimo è dare il nostro amore a coloro che ci amano, e la pazienza a coloro che ci fanno un torto.
Così colui che sarà stato il più paziente davanti alle ingiurie, sarà il più potente nel regno.
Infatti, non si arriva al regno dei cieli attraverso l’orgoglio, le ricchezze, il potere, ma attraverso l’umiltà , la povertà , la dolcezza. “Stretta e angusta è la via che porta al regno”.
Colui dunque che sarà stato esaltato dagli onori e gonfiato da oro e tesori, come un animale troppo carico e ingombro, non potrà andare sul cammino del regno passando per la via stretta; appena crederà di esservi giunto, poiché la porta stretta non potrà lasciar passare ciò di cui è carico, ed egli, respinto all’entrata, sarà costretto a tornare indietro.
Infatti la porta celeste è per un ricco stretta come la cruna di un ago è piccola per un cammello; così dice il Signore: “È più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli”.
SAN MASSIMO DI TORINO