Santa Messa Domenica 14 Aprile
PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, è come se aprissi gli occhi in questo mattino, dopo una lunga notte passata, come i tuoi discepoli sulla barca, senza prendere nulla. Ma questo non mi scoraggia, anzi. Perché so che, se tu mi chiederai di gettare ancora le reti in mare, ci sarà una pesca abbondante. Eccomi, dunque, pronto ad affrontare un’altra giornata di attesa, di lotta, di fatica. Ma oggi non ti chiedo il successo, la pesca miracolosa, l’abbondanza dei doni; ti chiedo l’ascolto della tua parola e la forza di ricominciare sempre.
ANTIFONA D’INGRESSO
Acclamate al Signore da tutta la terra, cantate un inno al suo nome, rendetegli gloria, elevate la lode. Alleluia. (Sal 66,1-2)
COLLETTA
Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza dello spirito, e come oggi si allieta per il dono della dignità filiale, così pregusti nella speranza il giorno glorioso della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (At 5,27b-32.40-41)
Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, il sommo sacerdote interrogò gli apostoli dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
Fecero flagellare [gli apostoli] e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà . Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 29)
R. Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. R.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia. R.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!».
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. R.
SECONDA LETTURA (Ap 5,11-14)
L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi, e udii voci di molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: «L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione».
Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli».
E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si prostrarono in adorazione.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli uomini nella sua misericordia.
R. Alleluia.
VANGELO (Gv 21,1-19)
Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore.
Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità , in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore.
OMELIA
La terza volta che Gesù si manifesta ai suoi, dopo la risurrezione, è densa di avvenimenti e di insegnamenti.
Egli si ferma sulla riva del lago a cuocere il pesce per loro, e a presentarsi ancora come uno che serve, perché il Risorto è tutto Amore, Spirito vivificante. Ed è sull’amore che interroga Pietro. Non è un esame, ma solo una triplice affettuosa richiesta, all’uomo che per tre volte l’aveva rinnegato e che ciò nonostante doveva essere la prima pietra della sua Chiesa.
Di fronte alla debolezza di Pietro, soggetto ad alti e bassi, come un po’ tutti noi poveri mortali, si erge maestosa e commovente la fedeltà adamantina di Gesù all’uomo che aveva scelto.
Ma a tutti noi quel dialogo umano fra Gesù e Pietro dice anche qualcosa di estremamente consolante. Ci dice cioè che, se erriamo, Gesù, una volta ravveduti, non ricorda il nostro sbaglio e vede in noi solo quello splendido disegno per il quale Dio ci ha creato. Questa è la misericordia di Dio! Pietro, forgiato dalle umiliazioni della tristissima prova fallita, si abbandona totalmente a Gesù. Come lui, anche noi esaminiamo il nostro cuore, per potergli dire e ripetere spesso: “Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo” (Gv 21,16).
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, i doni della tua Chiesa in festa, e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Disse Gesù ai suoi discepoli: “Venite a mangiare”. E prese il pane e lo diede loro. Alleluia. (Gv 21,12.13)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Guarda con bontà , Signore, il tuo popolo, che hai rinnovato con i sacramenti pasquali, e guidalo alla gloria incorruttibile della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
MEDITAZIONE
Siamo ancora sul lago di Tiberiade. I discepoli, stanchi, stanno tornando a riva con le reti vuote. Ma Gesù li invita a gettare le reti “dalla parte destra della barca”.
E Pietro risponde a Gesù: “Sulla tua parola getterò le reti” (Lc 5,5).
Dopo una notte infruttuosa, un esperto nella pesca avrebbe potuto sorridere e rifiutarsi di accettare l’invito di Gesù a gettare le reti di giorno, momento meno propizio. Invece, passando oltre il suo ragionamento, Pietro si fidò di Gesù.
È questa una situazione tipica attraverso la quale anche oggi ogni credente, proprio perché credente, è chiamato a passare. La sua fede, infatti, è messa alla prova in mille modi.
Seguire Cristo significa decisione, impegno e perseveranza, mentre in questo mondo in cui viviamo tutto sembra invitare al rilassamento, alla mediocrità , al “lasciar perdere”.
Occorre allora la forza di andare avanti, di resistere all’ambiente, al contesto sociale, agli amici, ai mass-media.
È una prova dura da combattere giorno per giorno, o meglio ora per ora.
Ma, se la si affronta e la si accoglie, essa servirà a farci maturare come cristiani, a farci sperimentare che le straordinarie parole di Gesù sono vere, che le sue promesse si attuano, che si può intraprendere nella vita un’avventura divina mille volte più affascinante di quante altre ne possiamo immaginare.
La condizione è una sola: fare anche oggi la scelta di Pietro: “Sulla tua ”parola”…”. Avere fiducia nella sua parola; non mettere il dubbio su ciò che egli chiede. Anzi: basare il nostro comportamento, la nostra attività , la nostra vita sulla sua parola.
Fonderemo così la nostra esistenza su ciò che vi è di più solido, sicuro, e contempleremo, nello stupore, che proprio là dove ogni risorsa umana viene meno, egli interviene, e che là , dove è umanamente impossibile, nasce la vita.
CHIARA LUBICH