SANTA MARIA LA FOSSA ISOLA ECOLOGICA O DISCARICA AUTORIZZATA?
di Giuseppe PASQUALINO
E mentre il Primo Ministro Mario Draghi – in occasione della conferenza stampa di fine anno – ha annunciato il raggiungimento dei 51 obiettivi fissati dalla Comunità Europea, a Santa Maria la Fossa non solo non è stata annunciata alcuna conferenza stampa di fine anno ma, a quanto pare, non si può neanche danzare dalla gioia per il raggiungimento di qualche obiettivo tra i tanti annunciati in sede di programma elettorale.
E visto che si è giunti al <giro di boa> del mandato amministrativo sarà nostro compito analizzare i vari punti programmatici più meno raggiunti, considerando che il gruppo di minoranza, a quanto pare, ha dimenticato di fare il <proprio mestiere>. Atteso che la tanto desiderata isola ecologica, invece di raccogliere e spedire al riciclaggio i rifiuti ingombranti si è trasformata in una vera e propria discarica <autorizzata>, iniziamo proprio dal terzo punto del programma, ovvero quello che annunciava grande impegno nel settore ambientale.
Il balzello delle responsabilità continua da anni ormai e, intanto, l’isola ecologica, che doveva essere fiore all’occhiello del comune fossataro, si presenta come sede di una vera e propria discarica in cui le suppellettili in disuso sono quotidianamente depositate all’esterno della giusta sede. Raggiunto al telefono, il primo cittadino nei giorni scorsi aveva annunciato l’inizio dello svuotamento dei cassoni all’interno della struttura, azione che, a quanto pare, non è avvenuta se si considera, appunto, la presenza da diversi mesi di oggetti di ogni genere gettati nello spazio antistante.
Ultimamente, sempre secondo l’annuncio del Sindaco Federico, a cura del Comune è stato ripulito il controfosso della strada che conduce al costruendo depuratore, una azione che ha fruttato la rimozione di suppellettili, mobili in disuso, vecchi divani, frigoriferi, carcasse di televisioni, pneumatici lungo il canale di scolo delle acque bianche che corre parallelo al <Fiumarella>. Il problema, comunque, resta perché una parte dei rifiuti rimossi è stata semplicemente accatastata proprio a ridosso della struttura che dovrebbe dare vita (chissà quando) al sistema di depurazione delle acque luride.
La raccolta differenziata dei rifiuti, nonostante lo sforzo quotidiano degli operatori del settore, avviene quotidianamente ma non si riesce più a sapere che percentuale di recupero è stato raggiunto, tantomeno si riesce ad avere informazioni a proposito del giusto recupero degli scarti domestici; basta percorrere le strade extra urbane per notare la quantità di rifiuti di ogni tipo presenti nei fossi laterali delle arterie che conducono nella frazione La Torre.
Della riduzione dei costi e della gestione diretta del servizio neanche a parlarne. E i famosi <sacchi bianchi> contenenti i rifiuti raccolti e catalogati diversi anni fa e ancora presenti nel canale di bonifica? Per quei rifiuti raccolti furono spesi soldi pubblici; sono ancora tristemente al loro posto senza essere smaltiti regolarmente. Gli inglesi chiamerebbero questa situazione un <flop>, noi italiani invece <una tragedia>.