SANTA MARIA LA FOSSA STORIA DI DUE EMIGRANTI
Era il 1950 quando Pia Caimano e Angelo Cariello coronarono il loro sogno d’amore nella chiesa parrocchiale SS Assunta di santa Maria la Fossa. Dopo il matrimonio lo sposo partì per gli Stati Uniti, Pia rimase in Italia, in attesa del permesso da parte dell’FBI. Un anno dovettero attendere, prima che arrivasse il permesso a farla entrare negli USA. L’FBI aveva portato avanti indagini sul suo conto perché le si muoveva l’accusa di essere stata fascista.
A sua discolpa, Pia non fece altro che rispondere: ‘Per poter studiare dovevo dichiararmi fascista!’
All’epoca non era comune che una giovane, proveniente da un paesino come Santa Maria la Fossa,si iscrivesse all’Istituto Orientale. Pia ha frequentato l’Orientale durante il periodo bellico, anni 42-44. Quasi una pioniera, quasi un’eroina.
Nel 1951, dunque, potette finalmente raggiungere il marito nello stato di Delaware, dove sono nati i loro cinque figli: Vincenzo, Elisabetta, Rosa Maria, Antonio ed Angelo.
Nel 1969 tutta la famiglia fece ritorno al paese, dove rimase per un paio di mesi, avendo così modo di conoscere tutti i parenti ed il territorio, cui sono rimasti molto legati grazie all’attaccamento dei genitori ai luoghi d’origine.
I Cariello comprendono bene l’italiano e lo parlano anche, ma soprattutto trasmettono, nel ricordare episodi della loro vita americana, i sentimenti di appartenenza alle origini che i genitori hanno saputo ben seminare.
Un attaccamento talmente forte per il paese dei genitori, che porta l’ultimogenito dei coniugi Caimano-Cariello, Angelo, a desiderare di celebrare il proprio matrimonio in Italia, a Santa Maria la Fossa, nella stessa chiesa dove nel 1950 fu celebrato il matrimonio dei genitori.
Il papà venne a mancare nel 1970, la mamma, è deceduta due anni fa, a 93 anni, e la scelta di celebrare il matrimonio nella chiesa della SS Assunta a Santa Maria la Fossa, è un atto d’amore nei suoi confronti da parte del figliolo; una scelta condivisa dalla futura signora Cariello Teresa Benfer, di origini irlandesi, che si è letteralmente innamorata del piccolo gioiello fossataro ed è stata felicissima di iniziare il percorso di coppia con il suo Angelo, proprio in questa perla romanica-longobarda, apprezzata da critici e studiosi d’arte.
Il rito religioso è stato officiato nel pomeriggio dell’8 giugno 2017 dal parroco don Pasquale Buompane e tra gli ospiti il primo cittadino, Antonio Papa, a rappresentare l’intera comunità che ha dato le origini alla famiglia Cariello che ha saputo trasmettere un amore per il territorio di origine senza pari.