Santa Maria a Vico, presentazione del libro di Don Ciccio Perrotta
SANTA MARIA A VICO: DOMANI SERA, SABATO, ALLE ORE 19, PRESSO LA SALA SANT’ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI DELLA PARROCCHIA SAN NICOLA MAGNO, DON CICCIO PERROTTA PRESENTERA’ IL LIBRO “I Mestieri†<‘500 – ‘700 – ‘800 Valle di Suessola in Terra di Lavoro>.
Avevo da poco finito di sfogliare un mensile, settimanale agli inizi che, nel titolo, ha precorso i tempi, anticipando tutto quanto è stato poi fatto nel seno dell’EU. Compagno di viaggio della mia adolescenza, la testata storica – ha ospitato  grandi firme che, in un girotondo mutevole, trasferendosi indistintamente dal Canova al Greco, al Rosati, si sono pregiati di scandire i tempi della cultura negli anni dell’immediato dopoguerra – ha dato un valido contributo alla mia crescita culturale e ad alimentare interessi altrimenti inespressi oggi riporta, ‘purtroppo’, pochi pezzi ma tante significative immagini, riproduzioni di foto scattate da famosi fotogiornalisti, ‘testimoni del nostro tempo, della nostra storia’. Avevo appena finito di leggere la storia dell’ultimo maniscalco ancora in attività , ritrovatosi senza eredi e senza ragazzi di bottega, un uomo tormentato che non sa a chi trasmettere il suo mestiere, chi possa prendere ed utilizzare quei ferri del mestiere senza tempo – tenaglia, raspa, martello, lima, raschietto, tenaglie, pinza, tagliaunghie, tirachiodi, morsa, forgia, ecc. – il giorno in cui sarà costretto a ritirarsi a vita privata. È un mestiere in via di estinzione e, come avvenuto in precedenza per tanti altri – la ‘mattanza’ non si ferma – di esso resterà forse soltanto un pallido ricordo, una foto d’epoca ingiallita se in bianco e nero, sbiadita se a colori. Una lieta, felice coincidenza dunque la telefonata di don Ciccio – l’eroe contemporaneo che ha sposato la Chiesa di Cristo, il Cancelliere della Curia Vescovile di Acerra che si diletta a recuperare carte vecchie che scruta e memorizza ogni singola parola, dalla prima all’ultima, di ciascun foglio, gioisce intimamente e trasmette questa sua gioia ai numerosi parenti, amici ed estimatori ogniqualvolta trova, scopre qualcosa di nuovo e le scoperte, senza soluzione di continuità , sono sempre gustose ed affascinanti, interessanti ed intriganti, condite inoltre con pensieri, frasi, citazioni e aneddoti, frutto di studi, ricerche e ricordi, si pongono come un prezioso trait d’union fra civiltà , culture e mondi antichi, quelli vissuti da noi e gli altri tutti ancora da vivere da parte di coloro che verranno – che mi anticipava la presentazione dell’opera ‘I mestieri’, programmata per le ore 19 di sabato p.v. da don Gregorio in Santa Maria a Vico. Dalle prime indiscrezioni, abbiamo appreso che il libro, edito da ‘DIACONIA Grafica & Stampa’, raccoglie la bellezza di 139 mestieri i cui rappresentanti/protagonisti sono stati finemente illustrati con splendide figure da due artisti d’eccezione: Gabriele D’Alma e Franco Imposimato. Stando alla fascinosa quanto paradossale affermazione di Arrigo Benedetti ‘Le fotografie si leggono, gli articoli si guardano’, don Ciccio, pardon! Mons. Francesco Maria Perrotta, non avrebbe mai licenziato un testo formato da sole immagini/figurine, sebbene rappresentative e simboleggianti la storia dei mestieri e di quanti se ne sono fatti carico cui si deve il grande merito di aver tenuto duro, insistito e resistito nel mestiere esercitato al fine anche di protrarlo più a lungo possibile ed evitare così ogni eventuale dimenticanza, con l’aggiunta di brevi didascalie. Ed Aniello Montano, fuoriclasse delle ‘lettere’, non si sarebbe prestato a discettarne, presentandolo. L’appuntamento, imperdibile, è confermato per le ore 19 di domani, sabato, presso la Sala Sant’Alfonso Maria De’ Liguori della Parrocchia San Nicola Magno in Santa Maria a Vico. Non basta! Don Ciccio, infatti, è lieto di estendere un altro allettante invito: questa sera, alle ore 19, presso l’Auditorium “Città di Maddaloni†della Fondazione Villaggio dei Ragazzi in Maddaloni dove terrà una conferenza sul tema “L’opera di S. Alfonso Maria De’ Liguori, Vescovo di Sant’Agata de’ Goti, nella terra di Arienzoâ€.
Paolo Pozzuoli
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