SAN NICOLA LA STRADA -Rifiuti, la discarica Lo Uttaro sempre a rischio percolato e potrebbe essere aperta la Cava Mastroianni
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di Nunzio De Pinto
 Alcuni giorni fa la delegazione della commissione bicamerale d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo di rifiuti ha effettuato sopralluoghi nei siti delle discariche di Ferrandelle, San Tammaro e Villa Literno ed ha avuto una serie di audizioni con i prefetti di Napoli e Caserta, con il procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore e il suo collega di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo. Pecorella, presidente della commissione ha apertamente detto che l’emergenza rifiuti è sempre incombente. La commissione ha riconosciuto che i cittadini campani rappresentano la parte lesa dell’operazione “emergenza rifiuti†e che i responsabili di 15 anni di disastri ambientali sono i rappresentanti delle istituzioni pubbliche e delle strutture governative. Questo, per i cittadini della conurbazione casertana che ruota attorno alla discarica “Lo Uttaro†ed all’attigua “Cava Mastroianni†(San Nicola La Strada, Caserta, Maddaloni e San Marco Evangelista), vuol dire che il rischio di una eventuale apertura della Cava non è svanito completamente. Infatti, il 23 maggio 2008 il governo Berlusconi aveva emanato il DL 90 che prescriveva (articolo 9) la realizzazione delle seguenti discariche per contribuire significativamente alla chiusura dell’emergenza rifiuti: 1) Sant’Arcangelo Trimonte (BN)–localita’ Nocecchie; 2) Savignano Irpino (AV)–localita’ Postarza; 3) Serre (SA)–localita’ Macchia Soprana; 4) Andretta (AV)–localita’ Pero Spaccone (Formicoso); 5 e 6) Terzigno (NA)–localita’ Pozzelle e localita’ Cava Vitiello; 7) Napoli localita’ Chiaiano (Cava del Poligono–Cupa del cane); 8) Caserta–località Torrione (Cava Mastroianni); 9) Santa Maria La Fossa (CE)–localita’ Ferrandelle; 10) Serre (SA)–localita’ Valle della Masseria. Il sito 8, Cava Mastroianni in località Torrione nel Comune di Caserta è adiacente ad un’area caratterizzata da cave a fossa colmate di rifiuti (la discarica Lo Uttaro) e di accumuli di rifiuti sulla superficie del suolo che hanno già provocato l’inquinamento del suolo, sottosuolo e delle acque di falda, come evidenziato da indagini della Magistratura. La Cava Mastroianni è una cava a fossa con il fondo costituito da rocce permeabili; l’isolamento previsto alla base dei rifiuti non può essere credibilmente garantito per un periodo superiore a 15 anni. Il riempimento della cava, in tale quadro, determinerebbe un ulteriore inquinamento della sottostante falda (a 10-15 m di profondità rispetto al fondo cava) che è ampiamente utilizzata nelle aree circostanti. Il sito non è palesemente idoneo per la realizzazione della discarica, ma fino a quando essa risulterà compresa nel DL 90 potrà sempre essere utilizzata.