SAN NICOLA LA STRADA -Referendum acqua: Tiscione, uniti in difesa bene fondamentale. Raccolta firma nelle due piazze della città .
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di Nunzio De Pinto
 “Siamo uniti nella difesa di un bene fondamentale e comune che nessuno può permettersi di usare per fare profitto e creare disuguaglianza”. Ad affermarlo è il professore Nicola Tiscione, componente del Comitato civico sannicolese che sta raccogliendo le firme per i tre quesiti referendari al fine di rendere l’acqua un bene non privatizzabile. Domenica scorsa Nicola Tiscione, già sindaco di San Nicola La Strada, unitamente a tutti i membri del comitato cittadino pro-acqua pubblica, hanno installato un gazebo fuori la Chiesa di don Pasquale Lunato in Piazza Parrocchia proprio in concomitanza con l’orario della Santa Messa che è più affollata di fedeli. A seguire, lo stesso gazebo è stato sistemato intorno alla mezzanotte fuori la Chiesa di don Oreste Farina alla Rotonda in concomitanza con il rientro della processione che si è svolta in onore della Pentecoste. I due parroci, durante le omelie, hanno esortato i fedeli a firmare i quesiti. “Sosteniamo da sempre†– ha spiegato Tiscione, già in prima linea contro l’apertura della discarica “Lo Uttaro†e che fu vittima di una carica da parte della Polizia proprio il giorno dell’apertura della discarica – “che un bene comune vada utilizzato da tutti e per questo serve una gestione che non faccia profitto ma anche che non sperperi. La responsabilità della gestione deve essere pubblica e con una grande collaborazione istituzionale. Siamo vicini e a fianco di chi organizza il referendum, e moltissimi del mio partito (La Rosa per l’Italia, il movimento di Savino Pezzotta, ndr.) lo voteranno. Ma un grande partito deve rispettare l’iniziativa della società civile e quindi è al lavoro per una buona legge in Parlamento che riaffermi che l’acqua è un bene comune e la sua responsabilità pubblica per una giusta tariffazione. Dobbiamo usare questa battaglia per ricordare che esistono beni indisponibili al profitto e all’essere catturati da una maggioranza contro una minoranzaâ€.