SAN NICOLA LA STRADA-Nuzzi, nella giornata della Memoria, ricordiamo Amato, sannicolese che ha salvato molte vite dalla tragedia della Shoah

 NUZZI Enrico della lista Insieme di San Nicola La Strada

SAN NICOLA LA STRADA – “Nella giornata in cui anche a San Nicola la Strada nelle scuole cittadine hanno ricordato la tragedia della Shoah, è doveroso che i sannicolesi ricordino e rendano omaggio anche al nostro concittadino Domenico Amato che durante la Seconda Guerra Mondiale ha contribuito a salvare decine e decine di ebrei dallo sterminio dei nazifascisti nei campi di concentramento, pagando poi con la vita per quello in cui credeva”. Ad affermarlo è Enrico Nuzzi che ha voluto rendere omaggio a un figlio di San Nicola la Strada che ha pagato con la vita il suo gesto di lotta contro le leggi razziali del fascismo e la deportazione nei campi di concentramento di ebrei, rom, disabili, omosessuali. “Lo scorso 10 settembre 2009” – ha aggiunto Nuzzi – “alla memoria dell’Appuntato della Guardia di Finanza Domenico Amato, Medaglia d’Oro al Merito Civile, è stato intitolato il campo sportivo sito in via Enrico Fermi. L’Appuntato Domenico Amato era nato a San Nicola la Strada il 15 settembre 1905 e prestava servizio presso la brigata di Casamoro Porto Ceresio vicino al confine svizzero. Il militare sannicolese” – ha ricordato Nuzzi – “è stato insignito dell’onorificenza, con Decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del 18 giugno 2008, per aver aiutato, per motivi esclusivamente umanitari, profughi ebrei e perseguitati politici ad espatriare in Svizzera, per sfuggire alla cattura da parte dei nazifascisti, nonché per aver inoltrato la corrispondenza ed i valori che le organizzazioni ebraiche indirizzavano ai rifugiati in territorio elvetico. È quindi giusto che nella Giornata della Memoria” – ha concluso Nuzzi – “come fecero anche il 27 gennaio 2014 nel Salone borbonico gli studenti delle scuole cittadine, tutti i sannicolesi ricordino il nostro concittadino, che ha fatto solo quello che la sua coscienza gli imponeva”. L’attività di Amato si è svolta, nella zona di confine di Porto Ceresio, durante la seconda guerra mondiale, nel periodo successivo all’armistizio tra lo stato italiano ed i governi anglo-americani, cioè dopo l’8 settembre 1943 e fino al febbraio-marzo del 1944. L’app. Amato fu arrestato dalla polizia di frontiera tedesca, il 17 febbraio del 1944, colto in flagranza mentre agevolava la fuga di alcuni profughi ebrei verso il territorio svizzero. Fu dapprima tradotto in carceri italiane, poi deportato nel campo di lavoro di Gusen (prossimo a quello di concentramento di Mauthausen), dove morì il 27 febbraio 1945 a 39 anni d’età.

Nunzio De Pinto

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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