SAN NICOLA LA STRADA -Don Pasquale Lunato, fare più figli per evitare il suicidio demografico
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di Nunzio De Pinto
 L’Italia sta andando verso il “suicidio demografico”: è l’allarme lanciato dal presidente dei vescovi italiani, card. Angelo Bagnasco, che ha aperto i lavori a Roma della 61/a assemblea generale della Cei. “Il grido d’allarme lanciato dai Cardinali della Cei†– ha affermato don Pasquale Lunato, parroco della monumentale Chiesa Santa Maria degli Angeli sita in piazza Parrocchia – “è profondamente vero ed impellente. Urge una politica che sia orientata ai figli, che voglia da subito farsi carico di un ricambio generazionale”, ha detto chiedendo sostegno per la famiglia tradizionale e ricordando che il 50% delle coppie italiane coniugate non ha neanche un bambino. “La nuova questione sociale di oggi†– ha sottolineato Lunato – “è La Famiglia, il nostro paese non avrà futuro senza adeguate politiche familiari. Oggi molti nuclei familiari vivono sotto la soglia di povertà e nulla viene fatto per sostenere la famiglia ed i loro figli che garantiscono il futuro del Paese. Ormai da parecchi anni siamo il paese con un alto tasso di Denatalità perché i figli costano troppo e manca una politica di conciliazione tra lavoro e famiglia. Economisti, sociologi e psicologi di tutta Europa ci mettono in guardia dai pericoli derivanti da questo triste fenomeno e ci avvertono che il traguardo da raggiungere perché la popolazione del Vecchio Continente non si estingua nel giro di qualche decennio è quello di avere almeno due figli per coppiaâ€. A tutt’oggi, soltanto Francia e Svezia sono vicini a questo risultato mentre l’Italia è il fanalino di coda intorno all’1,4 (ultimo dato Istat), praticamente un primogenito per famiglia con una media europea dell’1,5. Eppure il desiderio di avere figli nel nostro paese ancora esiste ed è grande; secondo l’ISTAT i figli desiderati sono 2,2, media che al sud arriva fino al 2,4.