SAN NICOLA LA STRADA –Marro (CDS) e la rivolta dei terroni
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Nunzio De Pinto
 Lo scorso 23 gennaio, l’imprenditore sannicolese Fiore Marro, nella sua qualità di Presidente nazionale dei Comitati delle Due Sicilie (CDS), movimento d’opinione di ispirazione filoborbonica, ha partecipato, unitamente ad altri diversi gruppi meridionalisti e tanti giovani, “…per iniziare anche a Napoli ad accendere un fuoco che bisogna alimentare e far evolvere. Continuiamo e invitiamo tutti a prendere, come gli antichi briganti, il forcone, che è il simbolo del riscatto†– ha affermato Marro a sostegno della lotta dei siciliani – “Il nostro forcone di oggi, però, non sarà la violenza, ma il dibattito e l’insorgenza civile, fatta di opposizione netta e concreta†– ha proseguito – “per riprenderci la dignità e la libertà . Ricordiamo come l’India di Gandhi riprese la sua indipendenza? Attraverso una continua, pacifica e paziente lotta… all’inizio in pochi, e poi sempre più numerosi, fino a quando l’obiettivo non venne raggiunto. Ritroviamoci ancora, nei piccoli centri, nei paesi limitrofi a Napoli, ovunque organizziamo dei gazebo per proporre la nostra lotta†– ha proseguito Marro – “invogliamo i giovani, e innanzitutto invogliamo tutti i gruppi e gruppetti meridionalisti a lavorare e stare insieme, pur nella diversità , per raggiungere l’identico obiettivo. Lavoriamo per “disintossicare” da quella “italianità †di cui si sono ammalati tanti nostri meridionali, e che continuano, come gli schiavi ebrei d’Egitto che avevano perso ogni speranza, a vivere la loro grigia giornata, sapendo di non avere neppure gli occhi per piangere, favorendo ancora il nord, pagando le tasse, lavorando e arricchendo lo Stato Italiano. È tempo di cambiare colori e vita. Qualcosa si muove, non perdiamo questa possibilità . Se lasciamo cadere ogni possibilità di trasformazione†– ha concluso Marro – “allora non lamentiamoci più. Il male peggiore è continuare a credere che nulla può cambiare, mentre intorno a noi tutto divieneâ€.