SAN NICOLA LA STRADA –Castaldo Dulcizia (Lega Naz.difesa cane) accusa il Comune, sono spariti 106 cani ricoverati a Castel di Sasso
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Nunzio De Pinto
 La professoressa Dulcizia CASTALDO, Presidente della sezione di San Nicola La Strada della Lega Nazionale Difesa del Cane (ente legalmente riconosciuta dalla Regione Campania) e considerata tra le più importanti associazioni nazionali a difesa a difesa e tutela degli animali, ha inviato al Sindaco Pasquale Delli Paoli una nota nella quale lancia pesanti e circostanziate accuse all’Amministrazione comunale. “Che fine hanno fatto†– chiede la prof. Castaldo – “e dove si trovano attualmente ubicati i 106 (centosei) cani del suddetto comune che non sono più ospitati, momentaneamente, presso il canile privato di Acerra “Mister Dog†di via Brescia 9 e Contrada Frassitelli, e di cui la nostra sezione possiede tutti i Chips (dei 106 cani,ndr.) ? Chi provvede†– prosegue la nota – “al loro sostentamento, visto che il Comune di San Nicola non paga da mesi (per la precisione da circa sei mesi, dunque, sotto la consiliatura del sindaco Pascariello, ndr.) l’Associazione “La Baita†che li ha ospitati a proprie spese fino ad ora ?†. Come si vede sono dure le accuse della Presidente della Lega Naz. Difesa del Cane e sono anche circostanziate, sufficienti per l’intervento delle Forze dell’Ordine. La paura, anche se non espressa chiaramente e ad alta voce, è che i cani possano essere stati soppressi, cosa questa assolutamente proibita per legge, considerato che i cani erano tutti “microchippati†e, dunque, facilmente rintracciabili, tranne in caso di morte, ovviamente. Ma la nota inviata da Dulcizia Castaldo al comune va ancora oltre. “Si dice anche che i cani siano stati, oltre che spostati anche divisi e portati in due canili diversi di due comuni, uno ubicato nell’area napoletana e l’altro in quella casertana. Visto e considerato†– prosegue la missiva che rappresenta il primo vero banco di prova del neo sindaco Pasquale Delli Paoli alle prese con quello che potrebbe diventare un vero e proprio scandalo – “che l’unico modo in cui a San Nicola si provvede alla lotta al randagismo è quello di segnalare per l’accalappiamento, in maniera indiscriminata e senza alcuna mirata valutazione di cani di quartiere regolarmente sterilizzati, microchippati e reimmessi sul territorio, per dimostrare ai cittadini creduloni che, comunque, si interviene e dal momento che non si tiene in nessun conto un’associazione che, per legge, dovrebbe essere coinvolta, la Sezione†– continua la nota – “prevede di informare la Regione Campania e l’AIDAA, azienda di monitoraggio nazionale dei Comuni inadempienti, secondo quanto recita la legge 281â€. Sin qui il “J’accuse†dell’Associazione che provvederà immediatamente a inviare dettagliate informazioni sul disinteresse del Comune verso il problema della tutela dei cani di quartiere e di quelli alloggiati nel rifugio, alla sede centrale di Milano che ha anche un proprio Collegio di avvocati per eventuali denunzie alla Magistratura. Per mantenere il sostentamento dei cani nei canili, gli enti locali, di solito, pagano circa 3 euro e 50 centesimi ciascuno e se non paga regolarmente i proprietari dei cainli ci rimettono di tasca propria. La sezione sannicolese dell’associazione della professoressa Castaldo sarebbe anche disposta, con i propri volontari, ad accudire personalmente i cani a condizione che il Comune costruisca sul proprio territorio cittadino un canile e compri il cibo, a tutto il resto penserebbero i volontari. Non sarebbe assolutamente una cattiva idea ed il sindaco Delli Paoli dovrebbe prenderla in seria considerazione. Comprendiamo che trovare un terreno di proprietà comunale sia difficile in un territorio cementificato, come anche trovare 70-80.000 euro per la struttura, ma se si rimettesero in funzione gli autovelox ed i photored sul viale Carlo III^, trovare i soldi non sarebbe difficile.