Salviamo il Museo Campano

 

Lettera di un capuano indignato al sindaco Centore

Salvare il Museo Campano: deve diventare l’obiettivo di una battaglia di civiltà per il riscatto di Terra d Lavoro. Così hanno scritto Il Mattino ed Il Sole 24 Ore; di recente lo ha ribadito anche Vittorio Sgarbi, insieme ad altre personalità come Giuliano Volpe, Paolo Rumiz, d. Peppino Centore ed altri importanti intellettuali.

Ma nei fatti cosa sta accadendo? Nonostante le lotte e le iniziative messe in campo in questi mesi dalla rete di associazioni (a partire dall’appello del TCI con la raccolta di migliaia di firme; da Capuanova con il progetto Adotta una madre), per chi oggi visita il Museo si trova di fronte ad una situazione sconfortante, ad un processo di lenta agonia. Infatti, il personale è ridotto al lumicino (solo alcune unità sono in attività, a fronte di una pianta organica di circa 20 addetti previsti). La Regione si fa carico delle spese per i pochi dipendenti attivi, mentre la Provincia ha sospeso ogni tipo di fornitura – compresa quella delle pulizie. Non vi sono risorse per le ordinarie attività di manutenzione e di gestione delle sale espositive e degli uffici, tantomeno per sostenere azioni e campagne per la promiozione e l’accoglienza dei turisti e visitatori.

Come è avvenuto in questi giorni, a chi visita il monumento  appare uno spettacolo deprimente ed inquestante. In questo modo, a seguito di una sgangherata riforma delle province, rischia di deperire uno dei gioielli culturali ed artistici, simbolo della nostra identità e memoria storica, un monumento bene comune, patrimonio dell’umanità. Di fronte a questo scenario di logoramento, l’on. C. Sgambato in una sua dichiarazione ostenta fiducia per il futuro del nostro museo (beata lei!) e dichiara che  “il sottosegretario Cesaro ha già approntato ed inviato in Regione i protocolli d’intesa che ora attendono di essere solo firmati da Comune, Provincia e Regione per la gestione del Museo Campano”. Dopo oltre 10 mesi dalla sua proposta in un convegno pubblico, ora noi ci chiediamo: cosa aspetta lo stesso on. Cesaro per indire questo tavolo tecnico ed istituzionale da cui dovrebbe scaturire una soluzione adeguata per garantire un futuro certo al monumento? Per inciso ricordiamo che è stato ammodernato,  ristrutturato ed inaugurato alcuni anni fa dall’allora presidente della Repubblica  on. Giorgio Napolitano).

Al Sindaco Centore ed ai gruppi consiliari chiediamo un atto di dignità civica e di orgoglio nel rispetto della storia millenaria di Capua antica con la convocazione straordinaria del consiglio comunale, aperta agli enti interessati (Governo, Regione Campania e Provincia di Caserta), anche per far conoscere i contenuti del protocollo. Nello stesso tempo serve una più forte, incisiva mobilitazione e partecipazione dei cittadini, delle associazioni del terzo settore , delle imprese, delle forze sane e produttive del territorio, . Come associazioni siamo pronti a confrontarci per definire un progetto di valorizzazione e sostenibilità – sul modello di Carditello. Il Museo va salvato, nessuno può pensare di smobilitare uno scrigno di valore inestimabile, come le Sale delle Matres Matutae, quelle dedicate a Federico II, all’immenso tesoro di opere d’arte e di archeologia (oltre che ad una delle più ricche Biblioteche ed emeroteche del Mezzogiorno).

Pasquale Iorio     www.lepiazzedelsapere.it                                                Caserta, 15 gennaio 2017

Cell. 3382307279

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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